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Napoli dipinta come il ‘terzo mondo d’Europa’ dal quotidiano francese Le Figaro. Parole che hanno fatto infuriare non poco i napoletani e quati a Napoli sono legati da affetto e ammirazione. Tra coloro che sono accorsi in difesa della città anche il regista Paolo Sorrentino e l’attore Toni Servillo. L’occasione ai due artisti per intervenire sulla querelle sollevata dal reportage di Le Figaro l’ha data la conferenza stampa di presentazione di È stata la mano di Dio, il nuovo film del regista partenopeo, con protagonista il suo attore-feticcio, in uscita nelle sale il prossimo 24 novembre e sarà poi a disposizione in streaming, su Netflix, il 15 dicembre. 

“Parto da una constatazione – ha risposto Servillo -: tra settembre e dicembre io ho tre film in sala di tre grandi autori campani, quindi mi sembra che il bilancio di questa città sia molto buono” il commento dell’attore che è nato in provincia, ad Afragola, ma vive a Caserta. “Io non saprei vivere da un’altra parte del mondo, quindi amo profondamente questo terzo mondo”. 

Molto più laconico, invece, Sorrentino, intenzionato a non alimentare le polemiche: “Mi sembra che Napoli si difenda benissimo da sola” ha dichiarato il regista, napoletano di nascita, cresciuto al Vomero, quartiere collinare della città. Il film racconta proprio la sua adolescenza nel capoluogo campano. “Questa città se la cava egregiamente da tantissimo tempo, non è facile diventare altro da quello che è”. E Napoli è anche Troisi. “Il mio unico nume tutelare di questo film è Massimo Troisi, c’è lui regista dietro tante scene e nel finale, non è Fellini che pure si vede. In ‘È stata la mano di Dio’ c’è ‘Le vie del signore sono finite'” (leggi qui).