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Secondo l’Istat, il 72% degli adolescenti usa gli smartphone dalle tre alle sei ore al giorno e, nonostante la funzione importante che i social hanno nell’affermazione della loro identità, gli studi psicologici hanno evidenziato che, soprattutto dopo la pandemia, corrono dei seri rischi nell’utilizzarli continuamente. Rischi, che possono avere come conseguenza anche il ritiro sociale e l’allontanamento dalla vita reale.
 
Per questo motivo, si è discusso di questo tema in commissione politiche sociali al Comune di Napoli.
 
“E’ necessario avviare un programma concreto anche con investimenti per rimodulare l’offerta comunale delle politiche sociali per il contrasto alle dipendenze digitali, in particolare da social network, degli adolescenti”, si legge in una nota di Palazzo San Giacomo.
 
“Il bisogno è emerso dopo un confronto della Commissione Politiche Sociali, presieduta da Massimo Cilenti, con la presenza dell’assessore Luca Trapanese, l’area welfare e Lucia Borrelli, psicologa dell’età evolutiva”.
 
Informare e sensibilizzare sui rischi dell’eccessivo uso degli smartphone deve essere, per Cilenti, il compito dei servizi territoriali e scolastici. A tal fine la commissione vuole promuovere interventi di confronto istituzionale con Direzione Scolastica, Asl e Regione Campania per trovare soluzioni che rispondano al bisogno di contrasto alle dipendenze digitali.