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Napoli – “De Luca i programmi riciclati li scrive solo per Manfredi o Napoli è al centro dei suoi pensieri a prescindere dal “sistemone politico?”

Così la candidata a sindaco di Napoli per il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile Rossella Solombrino.

Il sindaco di Napoli e il governatore della Campania dovrebbero essere soggetti soprattutto istituzionali, pronti a collaborare a prescindere dalle ideologie politiche, se non fosse così si creerebbe un forte rischio per la regione e per i cittadini del “ce la suoniamo e ce la cantiamo” ai danni della comunità”.

“Ho notato che il governatore De Luca addirittura abbozza dei programmi per la città di Napoli nel contesto elettorale, appoggiando Manfredi. Situazioni di questo tipo – spiega – volte a preferire alcuni candidati in base alla matrice politica, rappresentano degli ostacoli alle collaborazioni imparziali e alla volontà di uomini istituzionali di operare per il bene di chi rappresentano e non per la segreteria di partito a cui appartengono”.

“Entriamo nel merito della questione – aggiunge Solombrino – il patto di sviluppo per Napoli non è una gentile concessione a fronte di simpatie politiche ma deriva da quei fondi di sviluppo e coesione che dalle regioni dovrebbero diramarsi sulle città. Aprendo il capitolo su questi fondi, il movimento Equità territoriale di Pino Aprile come sempre fu il primo a “sgamare” l’inghippo dell’utilizzo improprio sempre a vantaggio delle regioni del nord. Grazie anche al nostro Europarlamentare Piernicola Pedicini si riuscì a raddrizzare il tiro consentendo una maggiore elasticità nell’utilizzo”.

“Tali investimenti quindi, promossi per portare avanti la figura di Manfredi, sono in realtà investimenti “dovuti” a Napoli ma pericolosi nel periodo elettorale – evidenzia – E’ fondamentale pertanto fare fronte comune con qualsiasi candidato sindaco affinché le risorse destinate alla Campania e pertanto a Napoli non siano penalizzanti, come in alcuni casi ha fatto presente lo stesso De Luca, in ultima analisi sull’attribuzione del recovery fund. Magari potrebbe sfruttare l’amicizia con il candidato sindaco Gaetano Manfredi, allora ministro del governo Conte, per farsi spiegare il motivo per il quale ebbero il coraggio di approvare il 34% al Sud al posto del 70% richiesto dall’Europa, sottraendoci 90 miliardi. In alternativa – conclude Solombrino – potrebbero bastare anche le spiegazioni da parte del Partito Democratico, che nel Governo Draghi ha approvato la truffaldina attribuzione del 40% fittizio”.