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Avrei un brutto carattere? Qualcuno dice così parlando da fuori, ma da dentro il mondo del calcio non mi risulta. Sono stato vari anni in tante squadre e se fosse così non avrei potuto farlo. Direi che ho carattere, schiena dritta, e comunque l’unica davvero autorizzata a esprimersi è mia moglie, che dice che ce l’ho buono”. Così il ct della nazionale di calcio Luciano Spalletti, ospite di Bruno Vespa a Cinque minuti, on onda stesera su Rai Uno. Parlando dello scudetto vinto col Napoli, il tecnico toscano sottolinea che è un evento “che mi sento bene addosso e mi tengo ben stretto, anche se nel calcio si brucia tutto in fretta. A Napoli mi hanno fatto sentire come nessuna persona può meritare di sentirsi. Poi ho ricevuto questa bellezza, questa felicità della cittadinanza onoraria – prosegue Spallettianche se quando ho saputo che l’ultimo sportivo a riceverla era stato Maradona ho vacillato e sono anche un po’ arrossito. Napoli mi manca tantissimo, c’era un grandissimo rapporto con la squadra, si era creato questo e ora mi manca, ma poi essendo diventato ct della nazionale…”.

Sul litigio con Totti alla Roma, Spalletti spiega che “nel lavoro io devo sempre difendere il club e i risultati della squadra. Ma se non mi fossi comportato bene con Totti quell’anno non sarei riuscito a fare il record assoluto di punti per la Roma, specie perchè lui era il capitano dello spogliatoio. Ora ho piacere che sia venuto fuori questo abbraccio con lui e lo risentirò spesso”. Infine, sull’appuntamento con la finale dell’Europeo nel prossimi luglio, il ct ricorda che “l’Italia da detentore del titolo non si potrà tirare indietro anche se avremo qualche difficoltà con qualche squadra”.