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“Avevo previsto una grandissima stagione, quando hai da troppo tempo gli stessi calciatori, quelli anche se sono bravissimi diventano un po’ demotivati, invece i nuovi che abbiamo individuato con una grande ricerca di scouting, si sono dimostrati subito affidabili”. Lo ha detto il presidente del Napoli De Laurentiis in un’intervista alla tv messicana TNT. Parole chiare dopo la vittoria a Francoforte per il patron azzurro che spiega fino in fondo l’estate dell’addio a Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian Ruiz, e il ricambio con i nuovi volti vincenti del Napoli.

Scelte che erano state spiegate con la necessità di tagliare gli ingaggi, e che oggi invece in un’intervista alla tv messicana Tnt De Laurentiis spiega con la voglia di cambiare. Un percorso iniziato nel 2020 con l’arrivo di Osimhen, che cominciò a inserirsi alternandosi col bomber Mertens, e proseguito quest’estate con l’arrivo di nomi che resteranno per sempre nella memoria dei tifosi, in una stagione diversa dalle due già nella storia dove tutto, o quasi, rimanda al nome del mito Maradona. “Abbiamo trovato – ha detto il patron azzurro – Osimhen e gli abbiamo affiancato Kim, Kvaratskhelia, Anguissa. Credo che questo Napoli potrà dire la sua per tanto tempo, ma questa squadra non è del singolo, o di due-tre singoli, è un Napoli del gruppo”. Un gruppo che fa parlare di sé anche in Europa come testimonia oggi l’Equipe che mette la foto di Osimhen in prima pagina e il titolo “Napoli imperial”. Gli azzurri fanno paura in Europa e dominano in serie A. De Laurentiis si gode l’annata e pensa anche al futuro, dai rinnovi all’interesse dei grandi club per le stelle azzurre: “I rinnovi di contratti? Quando i calciatori vengono da me – racconta – li teniamo stretti. Io sono molto bravo a fare i contratti, però mai dire mai, perché delle volte ci sono delle offerte che sono tali da non poter fare a meno di accettarle. Secondo me però li vedremo ancora brillare da noi per molto tempo”. Essere al top in Europa vuol dire anche essere tentati dalla Superlega, a cui Juventus, Real Madrid e Barcellona continuano a pensare: “Ritengo che la Superlega – dice il patron azzurro – sia una grossa stupidata. Non si può pensare a un torneo per pochi eletti”.