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Stadio Collana, tutti in pista. Sembra ormai pronto il ritorno dell’atletica leggera nell’impianto del Vomero. La riapertura di alcune palestre, inaugurate il  13 maggio, coinciderà col ripristino dell’attività outdoor. Già lunedì prossimo, 20 maggio, il tracciato potrebbe tornare disponibile. A tal riguardo, la Fidal ha stilato un regolamento di utilizzo. La Federatletica, tramite il Coni, gestirà la pista e le pedane. L’accesso sarà consentito esclusivamente ai tesserati Fidal o ai possessori della RunCard, rilasciata dalla stessa federazione. Le persone non tesserate con associazioni sportive potranno scegliere se effettuare il tesseramento presso una delle Asd concessionarie, oppure instaurando un rapporto direttamente con la Fidal, attraverso il rilascio di RunCard. Per chi intende avvalersi della card, è previsto il pagamento di un canone. Chi viceversa è tesserato per una società non concessionaria dell’impianto, potrà contattare il Comitato Regionale Fidal per l’autorizzazione all’accesso. Anche qui sarà necessario il versamento di un canone.

Ma proprio sulla Run Card si è aperta la prima polemica. Secondo la rete sociale No Box-Diritto alla Città, il canone sarebbe di 30 euro al mese. “Per il solo uso della pista – sottolinea una nota dei No Box -, per correre un poco ed in limitate fasce orarie“. Un importo che, “se confermato, rappresenta una precisa selezione dell’utenza”. Secondo la rete sociale, una famiglia monoreddito “con più figli, in una città che non offre spazi aperti e/o ludici in cui farli crescere e divertire, non potrà permettersi questo lusso”. Una beffa, oltretutto, nella Napoli “inopinatamente dichiarata capitale europea dello sport 2026”. Sull’entità del canone, fonti Fidal tuttavia frenano. “Al momento – spiegano – non è stata predisposta ancora nessuna idea concreta rispetto all’ingresso dei tesserati RunCard”. Insomma, “di tariffe non si è realmente discusso, se non informalmente”. La Federatletica sarebbe comunque intenzionata a “mantenere le quote inferiori a quelle precedenti”, fissate dall’ex concessionaria Giano. Ma c’è da tener conto di un altro canone: quello dovuto da Fidal e Coni all’Arus, e alla Regione Campania, proprietaria dello stadio. Il rebus RunCard, in ogni caso, verrà presto sciolto.

Intanto il regolamento Fidal si occupa di disciplinare ogni dettaglio. Pista e pedane, ad esempio, saranno fruibili soltanto in presenza di almeno un addetto al defibrillatore. Altro capitolo cruciale: gli orari. La fascia 16.00/19.30, dal lunedì al venerdì, è riservata ai corsi di avviamento allo sport ed alle attività agonistiche. In tale finestra temporale è consentito anche lo svolgimento di ginnastica per adulti, in presenza di istruttori. Ma solo dalle 16,00 alle 18,00, in quanto dalle 18,00 alle 19,30 lo spazio orario potrebbe essere impegnato per il settore lanci. L’accesso relativo alla preparazione atletica dei concorsi ministeriali è permesso dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 16.00 e dalle 19.30 alle 21.00 del martedì e giovedì. L’attività di corsa libera (senza istruttore) è possibile dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 16.00 e dalle 19.30 alle 21.00 del martedì e giovedì. La suddivisione delle corsie è disciplinata come segue. Prima corsia: ripetute di corsa e marcia agonistica. Seconda/terza corsia: ripetute dai 120 metri a salire. Quarta/quinta/sesta corsia: ripetute veloci fino ai 100 metri e corsa con ostacoli. Settima/ottava corsia: riscaldamento, corsa lenta, fondo, camminata. Una curiosità: per motivi di sicurezza, sarà possibile correre unicamente in senso antiorario. Ma l’ora delle polemiche non è terminata. Antonio Di Gennaro, delegato mobilità di Assoutenti, bolla come “una vera mostruosità” il progetto da 200 posti auto, da ricavare sotto la superficie del Collana. Un cantiere infinito, sul cui intero restyling la Regione promette di investire 80-100 milioni.