- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – La notte tra il 5 e il 6 Gennaio, da tutti conosciuta come la notte della Befana che porta dolci e carbone, ha in realtà origini molto più antiche! Ripresa da antichi culti pagani e poi romani la figura della befana, una vecchia strega alla fine del suo mandato, chiudeva con la sua morte il ciclo dei 12 giorni del solstizio d’inverno. Portando luce calore e rinascita.

Lo spettacolo, partendo dalle origini arcaiche dell’Epifania si ricollegherà ai culti esoterici campani alle Janare e alle figure dei Benandanti. La piece verrà realizzata dall’Associazione “La chiave di Artemysia” per la regia e drammaturgia di Livia Bertè. L’iniziativa consterà di due momenti comunicanti.

Il primo instradato da una guida che illustrerà le caratteristiche storico artistiche del luogo ospitante. Vi sarà poi una spiegazione del culto della Befana, come sia cambiato nei secoli e come la donna sulla scopa che elargisce doni e caramelle possa essere ricondotta alla stregoneria.

Un occhio di rilievo merrà messo su quelli che erano i riti tipici dell’antico popolo per la protezione ed il “malocchio”, che presentano svariate similitudini in tutti i diversi luoghi dell’entroterra campano: grossi punti di contatto si trovano infatti dal beneventano, al casertano a Napoli. La guida stessa spiegherà dettagliatamente le figure delle Janare e dei Beneandanti: in cosa consistono e qual’era la visione di Virgilio in merito all’analisi di questi personaggi malevoli che, pur cambiando nomenclatura, dalla testimonianza degli antichi testi latini, sembrano essere esistiti sin dalla notte dei tempi.

Il secondo momento cardine sonderà una “magia” intrisa di diverse culture tramite una piece teatrale. Un dramaturgico “viaggio nostrano” mostrerà, attraverso i riti e le usanze del folclore della Regione Campania, quali fossero le “streghe” temute ed allontanate, quali i culti antichi per neutralizzarle. La differenza tra streghe, Janare e beneandanti, spaziando dalle formule apotropaiche del dialetto locale, a racconti di luoghi e proverbi casertani, fino alle fobie per le janare e ai culti friulani di difesa dalle megere maligne.

A dare un volto a tali ataviche fobie le attrici e coreografe Claudia Esposito e Luisa Leone, e la   stessa   Livia   Bertè,   che   riporteranno   in   scena   “credenze”   troppo   spesso   taciute   o dimenticate, ma tipiche della nostra antica cultura. Un ritorno alle origini, alla cultura ed alle tradizioni campane.

Alla fine della piece il pubblico potrà “bruciare” i cattivi propositi dell’anno passato, salutarli, e accettare “i doni della Befana”. La visita, completa di spiegazione del sito e spettacolo teatrale, avrà un costo complessivo di euro 13. Si   prega   il   pubblico   di   arrivare   in   leggero   anticipo   per   evitare   eventuali, spiacevoli accavallamenti.

  • STREGHE JANARE E BENANADANTI, racconti di folclore campano sulle bocche di demoni e santi.
  • REGIA E DRAMMATURGIA Livia Bertè
  • LA CHIAVE DI ARTEMYSIA
  • MOVIMENTI COREOGRAFICI: Claudia Esposito e Luisa Leone.
  • INTERPRETI: Livia Bertè, Claudia Esposito e  Luisa Leone
  •  

Il Museo del Sottosuolo. Piazza Cavour 140.

ORARIO E DATA DELLE RAPPRESENTAZIONE: 6 Gennaio ore 19.00

Contributo evento € 13.

Prenotazione obbligatoria causa posti limitati.

Per INFO E PRENOTAZIONI:

numeri: +39 3334666597 / +39 3280115044 / +39 3294755071

mail: [email protected]

Caldamente consigliato pagamento anticipato del biglietto causa posti limitati presso: paypal [email protected]