- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Due arresti in carcere e quattro ai domiciliari per altrettanti ultras del Napoli aderenti al gruppo ‘Masseria’ della curva A dello stadio Maradona. Sono ritenuti gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere oltre che di porto di armi e lesioni aggravate. I fatti si riferiscono allo scorso 11 ottobre: le violenze furono compiute – secondo l’ipotesi accusatoria – ai danni di alcuni olandesi presenti in città per assistere all’incontro di Champions, Napoli-Ajax.
I provvedimenti sono stati eseguiti dagli agenti della Polizia di Stato su delega del procuratore della Repubblica facente funzioni di Napoli.
Nell’ambito dello stesso procedimento penale, nel dicembre 2022, tre tifosi ultras aderenti ai gruppi “Rione Sanità”, “Mastiffs” e “Masseria”, sempre della curva A dello stadio, furono sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora.

L’attività investigativa, svolta dalla Digos della Questura di Napoli, avvenuta attraverso lo sviluppo di attività tecniche, ha permesso di ricostruire la dinamica degli eventi e la successiva individuazione degli indagati, nonché di accertare l’operatività di “un’associazione per delinquere composta da esponenti del gruppo ultras ‘Masseria’, finalizzata alla commissione di più delitti – in occasione delle partite di calcio e comunque in contesti temporali ad esse riferibili – nei confronti delle tifoserie avversarie”.
Contestualmente all’applicazione della misura cautelare, personale della Digos ha dato esecuzione ad un decreto di perquisizione personale, locale ed informatica, emesso dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di ulteriori tre soggetti, di cui due appartenenti al gruppo ultras della curva A ‘Masseria’, indagati, in concorso con i destinatari delle misure, per l’aggressione del tifoso olandese.

Due dei sei ultras del Napoli, arrestati stamattina dalla Digos di Napoli, coordinata dal primo dirigente Antonio Bocelli, con l’accusa di associazione per delinquere e porto di armi e lesioni aggravate, sono stati rintracciati dai poliziotti a Genova e a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), dove si trovavano per lavoro.
Il blitz di stamani della Polizia di Stato rappresenta la seconda fase di un singolo procedimento coordinato dalla Procura di Napoli, sostituto procuratore Francesco De Falco e procuratore aggiunto Sergio Amato, che lo scorso 16 dicembre portò alla notifica di altre tre misure cautelari (divieto di dimora) nei confronti di altrettanti componenti delle frange estreme del tifo azzurro protagonisti dell’accoltellamento di un tifoso olandese, giunto in città per la partita di Champions League Napoli-Ajax.

Durante le perquisizioni eseguite dalla Digos di Napoli nell’ambito degli arresti notificati a sei ultras azzurri accusati di aggressioni ai danni dei tifosi olandesi dell’Ajax in occasione della gara di Champions League dello scorso 11 ottobre sono stati sequestrati, a casa di uno degli indagati, un tirapugni in acciaio con spunzoni, coltelli a scatto e a serramanico, e un rasoio.
La Polizia di Stato ha sottoposto a sequestro anche smartphone e computer degli indagati, destinati ora a essere sottoposti ad analisi forense.

C’è anche Gennaro Grosso, capo del gruppo ultras azzurro “Masseria”, tra le persone arrestate stamattina dalla Digos di Napoli nell’ambito delle indagini coordinate dal primo dirigente Antonio Bocelli, dal sostituto procuratore Francesco Di Falco e dal procuratore aggiunto Sergio Amato, relative alle aggressioni subite dai tifosi olandesi in occasione della gara di Champions League tra Napoli e Ajax.
Grosso compare anche tra gli ultras del Napoli fotografati al termine di un incontro “pacificatore” con il presidente della Ssc Napoli Aurelio de Laurentiis. L’immagine è stata anche postata il 15 aprile scorso dal patron del Napoli, sul suo profilo Twitter.