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Napoli – E’ ormai uno dei pilastri del Napoli di Gattuso e nel campionato dei leader – Ibra al Milan, Cristiano Ronaldo alla Juve o Lukaku al’Inter – Lorenzo Insigne sembra aver risposto presente. “Non so se è un leader in quel senso, ma sicuramente è uno che sa farsi rispettare dalla squadra perché i compagni sanno quanto tenga al Napoli”. Così Vincenzo Pisacane, agente del numero 24 e capitano del Napoli, ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. Insigne ne ha mangiata di polvere prima di vincere e soprattutto convincere ed ora con le sue 356 presenze e i suoi 92 gol con la maglia azzurra è il vero leader della squadra di Aurelio De Laurentiis. I primi risultati stagionali hanno messo in luce un gruppo compatto capace di dare segnali davvero incoraggianti e Lorenzo 

“Sono il suo agente – continua Pisacanema non dimentico il rapporto di amicizia che abbiamo ed è importante. Ora che lavoriamo insieme, mi ha stupito conoscerne la grande forza che ha: la famiglia. Tutti lo sostengono, lo difendono, sono pronti ad aiutarsi anche quando arriva qualche attacco di troppo dalla stampa – continua Pisacane – Sembra che Lorenzo si sia ormai abituato agli attacchi gratuiti e questo, sono sincero, un po’ mi fa incazzare”. Anche per i tifosi l’importanza di Insigne è cresciuta in modo esponenziale nell’ultimo biennio: “Vedo anche io un atteggiamento diverso dei tifosi e ne sono felice. Vuol dire che si sentono rappresentati da Insigne” .

L’infortunio e il rientro nel derby col Benevento: “Non era al massimo per i problemi fisici, ma voleva esserci. La sfida con un fratello è speciale ed è stato contento del gol di Roberto. È stata una settimana incredibile per lui e tutta la famiglia”, ha detto Pisacane, che racconta anche l’Insigne fuori dal campo: “Prima ancora di collaborare, provai una sera a portarlo a cena fuori. Lui è una persona che ama la compagnia e a me piace andare al ristorante, ma Lorenzo mi convinse a cenare a casa sua: arrivando, trovai solo zuppa di lenticchie, pollo e insalata. Non volle nemmeno provare il dolce che avevo portato a fine cena. È un professionista sempre, dentro e fuori dal campo. Non riuscimmo a corromperlo. Quella sera mi colpì: capii perché era arrivato dove è oggi e spesso racconto questa storia agli assistiti più giovani che ho”. Napoli a vita: “Per ora non pensiamo a un nuovo contratto, è giusto che lui e il Napoli pensino alla stagione, poi vedremo cosa accadrà. Sicuramente arriveranno prima i 100 gol che la firma su un rinnovo”.