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Napoli- La popolare attrice è stata nominata oggi dall’assemblea dei soci fondatori, «in funzione del [suo] progetto organico del teatro Trianon Viviani quale polo di riferimento per la promozione e valorizzazione della musica napoletana, del teatro musicale napoletano e della canzone tradizionale napoletana».

Laurito sarà, quindi, la prima donna che ricoprirà il ruolo che dal 2006 – quando il teatro è diventato di natura pubblica – è stato di Nino D’Angelo, due volte, e Giorgio Verdelli.

Il mese scorso il cda della neofondazione teatrale – ne sono soci la Regione Campania e la Città metropolitana di Napoli, con partecipazioni rispettivamente dell’80,40% e del 19,60% – aveva pubblicato un avviso con la manifestazione di interesse per l’incarico di direttore artistico, al quale hanno risposto ben ventisei candidati, di cui uno oltre la scadenza indicata.

Dopo il proprio insediamento, che ha fatto seguito alla trasformazione della personalità giuridica del teatro in fondazione, sono state esaminate le candidature pervenute, dopo aver rilevato la scelta identitaria stabilita dallo statuto:  «la Fondazione svolge attività teatrale articolata nelle stagioni con spettacoli e ogni altra iniziativa che possa ricondursi alla rappresentazione della canzone napoletana».

 Passando a esaminare i progetti di indirizzo, l’organo amministrativo ha considerato quattro parametri valutativi: il territorio di riferimento, ovvero la capacità di radicamento nella periferia urbana di Forcella e la potenzialità di rivolgersi nel contempo alla città, alla Campania e a una scena nazionale e non solo; la qualità, intesa come combinato disposto dell’organicità della proposta, della potenzialità di svolgere attività con continuità nell’arco dell’anno e dell’uso ottimale del “complesso” teatrale (non solo la sala di spettacolo, ma anche gli spazî annessi per attività di animazione); l’identità, cioè l’unicità del progetto, la sua specificità nella filiera istituzionale e la sua complementarietà nel sistema pubblico-privato; la sostenibilità, ovvero la “cantierabilità” della proposta alla luce del bilancio, la potenzialità di accesso a fondi pubblici e di implementazione di azioni di fund raising, nonché l’impatto sull’indotto esistente e potenziale con la possibilità di creare nuova occupazione diretta e indotta. Sulla base, quindi, dell’identità definita dallo statuto e dei criterî valutativi considerati è scaturita, quindi, la scelta del nuovo direttore artistico della Fondazione.