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Non ci sono più dubbi sull’identità dell’assassino di Antonio Bottone, il ventenne vittima innocente della camorra, colpito a morte in un agguato scattato dinnanzi a un pub, a Napoli, la sera del 6 novembre 2016: la sancirlo è la prima sezione della Corte di Cassazione che ha annullato – ma solo in relazione all’aggravante della premeditazione – la sentenza con la quale la Corte di Assise di Appello di Napoli ha condannato all’ergastolo il killer Enrico La Salvia, ritenuto dalla Dda appartenente al clan Sequino del Rione Sanità. La Suprema Corte ha annullato la sentenza impugnata dall’imputato “limitatamente alla circostanza aggravante della premeditazione” (che dovrà ora dovrà essere valutata da una sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli diversa dalla prima), rigettato il resto del ricorso ma, soprattutto, dichiarato “irrevocabile” la sentenza in relazione “al giudizio di responsabilità”.

“Un’altra vittima innocente di camorra si aggiunge alla lista, – commenta l’avvocato Sergio Pisani, legale della famiglia della vittima – abbiamo almeno la consolazione che il suo assassino è stato assicurato alla giustizia. Antonio ora può riposare in pace”.