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Napoli – “Io non ho buttato nessuno per terra. ma chi se n’e’ accorto! Ma se pure l’ho buttato non ce ne siamo accorti”. Al telefono con la sorella, il 14 gennaio di un anno fa, Fabio Manduca parla dell’incidente in cui e’ morto Daniele Belardinelli, negli scontri scoppiati prima di Inter-Napoli. “Bravo, in mezzo a quella baraonda“, risponde la sorella e lui: “Con le mazze in mano. Mazze, bombe..ma come fai ad accorgertene?”. Dalle telefonate tra Manduca e la sorella, scrivono i pm nella richiesta di arresto poi convalidata dal gip, “emergono i primi riferimenti dell’indagato all’investimento di Belardinelli; di fronte alle domande della sorella, Manduca tenta di convincerla della sua totale estraneità alla vicenda e tenta di trasferire ogni responsabilità sullo stato di generale disordine causato dallo svolgimento della rissa”.