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Napoli – Polemiche attorno alla vicenda relativa al centravanti nigeriano Victor Osimhen e la possibilità di aver portato la variante da covid dalla sua festa di compleanno. Nelle scorse ore sembrava certa la notizia ma il Napoli non ha confermato.

Il Napoli non conferma né smentisce la notizia che sta circolando in città secondo cui Viktor Osimhen sarebbe il professionista sul cui tampone è stata trovata la variante del covid19 scoperta ieri all’Istituto Pascale di Napoli.

Il club azzurro, interpellato dall’ANSA, afferma infatti che non è affatto consapevole degli approfondimenti di ricerca che vengono effettuati sui tampini dei suoi tesserati: il club si è occupato del caso del covid di Osimhen semplicemente sottoponendolo al tampone al suo rientro in Italia e mettendolo in isolamento a casa appena scoperta la sua positività al virus, in linea con le normative previste.

Il Napoli ricorda che ha effettuato subito tamponi a tutta la squadra, ripetuti molte volte nei giorni seguenti, verificando che non ci fossero altri contagi, e che inoltre il calciatore non aveva incontrato i compagni al ritorno in Italia prima di scoprire di essere positivo. Il Napoli precisa che è in attesa di notizie ufficiali da fonti sanitarie sul fatto che Osimhen possa aver avuto la variante.

Intanto l’attaccante nigeriano sta ormai bene, è negativo da tempo ed è tranquillamente aggregato alla squadra con cui tra poco partirà per la Spagna per l’andata di Europa League.

AGGIORNAMENTO – L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II “smentisce categoricamente la notizia” circolata in città “che sia il calciatore del Napoli Victor Osimhen il professionista proveniente dall’Africa che avrebbe consentito di isolare la variante Covid B.1.525“. Lo rende noto l’ateneo partenopeo in una nota in cui precisa, inoltre, che “non si tratta di nessun altro calciatore della SSC Calcio Napoli. Si sottolinea che tutti i dati sanitari sono sempre rigorosamente trattati nel pieno rispetto della tutela della privacy“. L’Azienda ospedaliera Federico II stigmatizza il comportamento di chi “diffonde notizie prive di alcun fondamento lesive della professionalità dell’Azienda“, conlcude la nota.