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Oggi, presso l’ACEN in Piazza dei Martiri, la GESAC ha presentato uno studio commissionato alla Nomisma sull’impatto economico-sociale dell’Aeroporto Internazionale di Napoli evidenziando evidentemente l’ampio impatto positivo dell’Aeroporto di Napoli sulla comunità locale.

Il Comitato No Fly Zone ed Assoutenti denunciano da anni che l’attuale sistema aeroportuale campano è “arrangiato” per rispondere con urgenza alla crescente domanda,  mancano prospettive chiare per il futuro, o peggio, si stanno seguendo direzioni impraticabili per una futura crescita.

L’attuale sistema aeroportuale, nonostante i risultati raggiunti, a discapito della popolazione esposta a 90.000 sorvoli ravvicinati,  risulta inadeguato per la Campania, la terza regione d’Italia, che è attualmente dotata di un solo aeroporto ormai saturo e immerso tra le case di una delle città più antropizzate d’Europa, conta per il futuro sviluppo sul piccolo scalo di Pontecagnano.

La rappresentazione conferma che nulla è cambiato in Campania rispetto a precedenti studi condotti dalla Nomisma, dalla KPMG e dalla ONE WORK. Lo studio commissionato dall’ENAC alle tre società “ATLANTE DEGLI AEROPORTI”  evidenziava già dal 2010 la necessità di dotare il Bacino Campano di un nuovo aeroporto per soddisfare la crescente domanda di traffico aereo, la Campania non può e non deve essere soddisfatta dei risultati sciorinati oggi all’ACEN dalla Nomisma.

L’aeroporto di Grazzanise è stato identificato come il sito ottimale per lo sviluppo del nuovo scalo, con la legge Obiettivo del 21 dicembre 2001 che prevedeva un sistema basato su 3 poli principali, tra cui l’aeroporto internazionale di Grazzanise.

Il 16 luglio 2009, ENAC e GESAC concordarono un atto d’intesa per la concessione di gestione aeroportuale del nuovo aeroporto di Grazzanise. ENAC riconobbe la GESAC come titolare del diritto all’ampliamento della concessione di gestione in seguito alla delocalizzazione funzionale del traffico sull’aeroporto di Grazzanise.

Questo momento di riflessione presso l’ANCE ci ha sorpresi positivamente, confermando le nostre tesi, darà modo certamente anche alle amministrazioni locali, agli industriali, ai costruttori, all’intera comunità della Campania di sollecitare  il gestore aeroportuale a ottemperare agli impegni presi con le istituzioni preposte a favore dello sviluppo dell’intera regione campana, frenato dai limiti operativi imposti dall’ENAC con 84.000 movimenti annui (limiti superati nel 2022 e nel 2023). Grazzanise, deve essere reinserito nel Piano Nazionale Aeroporti come Hub del Sud Italia, risulterebbe il più grande d’Italia con i suoi 2000 ettari, ci chiediamo alla luce degli strabilianti valori aggiunti che porterebbe Grazzanise anche in termini occupazionali, chi e perché giustifichi ancora tale miopia nel non procedere con la realizzazione di questo importante progetto per una crescita economica e sociale della regione e dell’intero Mezzogiorno.