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Voragine al Vomero, i rischi potrebbero moltiplicarsi. “Bisogna capire se eventualmente ci sono altri vuoti” dice il geologo Mariano Peluso. Lui è un ex consigliere della municipalità Vomero Arenella. Oggi insegna all’Istituto Salesiano, distante pochi metri dalla voragine di via Morghen. È una delle scuole rimaste chiuse il 21 febbraio, giorno del crollo, quando è stata sospesa l’erogazione dell’acqua. Peluso è dunque un conoscitore del territorio, e anche del suo sottosuolo. “Nel punto dove si è aperta la voragine – spiega – la rete idrica era palese che fosse spaccata”. Dai video diffusi, infatti, “si nota un getto d’acqua potente che continuava a cadere sulle macchine precipitate nella voragine”.

Il problema su cui interrogarsi, adesso, è uno. “Chissà per quanto tempo – si chiede il geologo – quell’acqua è stata versata nel sottosuolo, chissà quanti altri vuoti avrà creato”. Perché “l’acqua segue la pendenza, lì è una delle zone più alte del Vomero, quindi sarà scesa”. I vuoti sono, appunto, le porzioni di sottosuolo scavate dall’erosione idrica. “L’acqua non evapora, continua a camminare nel sottosuolo spostando dei terreni, e su quei terreni ci sono le strade”. In via Morghen, nel punto del crollo, il vuoto è enorme. Ma potrebbe non essere l’unico, secondo Peluso. Un indizio, in tal senso, perverrebbe dalla Municipalità 5. Nei giorni successivi al crollo, sono stati segnalati vari dissesti tra Vomero e Arenella. Aree per cui è stata chiesta verifica urgente.

“Dobbiamo capire – sostiene il geologo – se nel servizio tecnico del Comune di Napoli qualcuno abbia messo mano per verificare se ci sono dei vuoti, che oggi si possono analizzare con un georadar”. In pratica, si tratta di “una sorta di tac della stratigrafia della strada, con cui si vede se ci sono dei vuoti”. L’operazione, a detta di Peluso, “non costa poi molto”. E in ballo c’è “la tutela dei cittadini“. Si parla “di 120.000 abitanti, e tra funicolari, scuole, c’è un grande flusso viario”.

Una psicosi voragini, ormai, sembra avanzare. E non solo in zona collinare. “Ci sono molte situazioni che destano preoccupazione, le persone ora sono entrate in paura” afferma il consigliere comunale Gennaro Esposito, del gruppo Manfredi Sindaco. “Sto avendo sollecitazioni da tanti cittadini – aggiunge – mi sono appena giunte fotografie di avvallamenti da via de Marinis, vicino a Mezzocannone“. La richiesta di mappare il sottosuolo si fa pressante.