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Napoli – Hanno lottato e gridato con tutte le loro forze e non si reputano di certo stanchi. Sono gli operai della Whirlpool di Napoli. Dopo oltre 18 mesi di lotta lo stabilimento di via Argine chiuderà i battenti il prossimo 31 ottobre. Come confermato dal amministratore delegato di Whirlpool, Luigi La Morgia, all’ultimo tavolo tra azienda e governo.

Una chiusura ingiusta, arrivata in piena pandemia, che aspetta ancora degne risposte dalla multinazionale e dalle istituzioni. Incapaci, dopo più di un anno, di dare soluzioni incisive ai vertici dell’azienda Usa. La stessa che dopo aver goduto di svariati milioni di euro e sovvenzioni statali oggi lascia, nel pieno dell’emergenza sociale e sanitaria, il capoluogo campano. Dichiarando il sito partenopeo “non sostenibile”, ma il perché di questa decisone resta ancora senza riposta, da due anni a questa parte. 

A 5 giorni dallo stop alle produzione dello stabilimento di Napoli Est i lavoratori scrivono alla città.
Fa male vedere una città sofferente, protestare, difendere i propri diritti – spiegano -. Lottare e gridare a gran voce, scioperare ed essere descritta e rappresentata come una città incontrollabile dove la rabbia si scatena ed è alimentata da forze antidemocratiche. Quello per cui si lotta sono diritti sacrosanti della nostra democrazia! E’ legittimo protestare anche con forza, purché dalla protesta non si passi al vandalismo e all’anarchia”.

Raccontano gli operai dello stabilimento di Ponticelli che da tempo sono in sommossa per far rispettare un diritto sacrosanto della nostra Costituzione, il lavoro. Ma nonostante la rabbia e l’amarezza del momento non sono mai arrivati a macchiarsi di atti vandalici. Anzi con tutta la legittimità del caso hanno fatto valere, con rispetto ed educazione, la loro lotta. Che oggi grazie a loro sforzo è ora al centro dei temi della politica nazionale.

Ogni lotta per i propri diritti -continuano i lavoratori di via Argine – ha dentro di sé una nobiltà di valori e per questo motivo non va infangata né strumentalizzata. La nostra Napoli da sempre soffre, inserita in un Paese che continua a creare una linea immaginaria tra nord e sud: dove una parte corre più veloce di un’altra che deve superare ostacoli inimmaginabili per stare al passo e lo fa mettendo in campo tutta se stessa con tutte le sue capacità e con tutte le sue difficoltà; perché Napoli si sveglia ogni giorno con la consapevolezza di dover fare sempre di più rispetto agli altri”.

La nostra città – continuano i lavoratori – ha sempre dimostrato sensibilità e capacità di reagire nei momenti di difficoltà, ha saputo superare e diventare esempio per gli altri, si è opposta quando le ingiustizie prendevano il sopravvento e ha conservato una sua integrità morale che ha tramandato nei millenni e questo è un patrimonio che non va disperso. Le difficoltà che il coronavirus sta causando mettono in ginocchio l’intera società, stiamo lottando contro la pandemia e contro tutte le crisi che la pandemia stessa ha smascherato, il lavoro già precario sta scomparendo ed il bisogno di ogni uomo viene negato”.

Noi lavoratori Whirlpool di Napoli – chiariscono – siamo vicini a tutti quegli uomini che come noi sono in lotta e scendono in strada per difendere i loro diritti: commercianti, artigiani, ristoratori, artisti, lavoratori, e tutti quegli uomini che come noi vedono svanire la possibilità di poter garantire un futuro a se stessi e alle loro famiglie, per quanto precario sia il nostro futuro siamo costretti a sfidare la sorte, e in alcuni casi le regole, per il diritto alla vita, costretti a protestare nonostante la presenza del virus, contro un unico nemico che ha reso questa società schiava e senza valori: il profitto prima della persona. In particolare durante questa Pandemia, bisogna fare presto, per evitare che tutto degeneri e che abbiano voce solo la disperazione e la rabbia. Non abbiamo bisogno di contrapposizione pretestuosa, ma di ascolto e proposte concrete e veloci che diano soluzioni ai problemi. Il 31 ottobre è vicino sono ormai 18 mesi che chiediamo rispetto e dignità per noi e per le istituzioni”.

Non si arrendono i circa 420 operai dello stabilimento di Napoli Est: “I Lavoratori della Whirlpool di Napoli combattono per il loro futuro, per il futuro di tutti e lo fanno con fermezza e risolutezza, tenendo fede ai valori ed agli ideali per cui lottano, a difesa della nostra città e per affermare il diritto al lavoro”.