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Napoli – Tensione al massimo tra gli operai italiani della multinazionale Whirlpool. La chiusura del sito di Napoli riguarda tutti i lavoratori del Paese. Stato di agitazione ai massimi livelli per la chiusura, prevista a fine mese, dello stabilimento di via Argine del quartiere Ponticelli.

Il coordinamento nazionale Whirlpool di Fim, Fiom, Uilm annuncia così lo stato di agitazione in tutti i siti italiani dell’azienda americana. Già a partire dal prossimo 22 ottobre, data del tavolo al ministero dello Sviluppo Economico tra azienda e Governo sulla vertenza dello stabilimento di Napoli Est, gli operai italiani della multinazionale dell’elettrodomestico incroceranno le braccia e fermeranno le attività produttive per ben 8 ore.

Sciopero che si protrarrà fino al giorno seguente dove “si terranno manifestazioni territoriali” in tutta la Penisola. Fino a quando la “Whirlpool non ritirerà la sua decisone di chiudere la fabbrica”.

Tra l’ambiguità più grandi di questa chiusura, oltre al “recente aumento della domanda di elettrodomestici” resta su tutti l’accordo industriale del 2018 dove la azienda statunitense prometteva al Governo italiano di mantenere in attività il sito napoletano.

Ora quella violazione non può che mettere in allerta anche tutti gli altri operai della multinazionale in Italia.  “Il coordinamento nazionale – spiegano le sigle sindacali – esprime la sua assoluta contrarietà alla perdurante decisone di Whirlpool di violare gli accordi sottoscritti nel 2018 al MiSe di chiudere II sito Napoli e di depauperare progressivamente le competenze e le assegnazioni produttive italiane”.