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L’Associazione Coscioni si batterà fino all’ultimo giorno utile perché la legge sia votata: sarebbe grave se un consiglio regionale non si assumesse la responsabilità di farlo per paura di perdere. Le peggiori sconfitte sono quelle di chi non ha nemmeno il coraggio di affrontare la sfida”. Così all’ANSA Marco Cappato, tesoriere della Coscioni, a proposito di delibera e linee guida della Regione Emilia-Romagna sull’iter per il fine vita. “In Veneto la proposta di legge è stata una grande occasione di dibattito e consapevolezza dell’opinione pubblica. Non si combattono solo le battaglie che si è sicuri di vincere”.

Cappato si rivolge direttamente a Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. “Evocare diritti civili in polemica con il governo Meloni è cosa buona e giusta – dice Cappato – però se poi quando si ha il potere di decidere qualcosa che non dipende da Meloni… lo si faccia. Altrimenti sono battaglie senza consistenza”.
Marco Cappato spiega perché l’Associazione Coscioni vuole la discussione sulla sua proposta di legge sul fine vita, necessaria per garantire un termine di tempo chiaro entro il quale il paziente terminale deve veder riconosciuto il proprio diritto. Diritto a essere aiutati al suicidio che “già esiste in forza della sentenza della Corte costituzionale del 2019″.
Il problema di quanto accaduto in Emilia-Romagna, sottolinea, è “non tanto la delibera, con cui si istituisce il Comitato Corec” ma il fatto che “ciò che noi realizziamo con la proposta di legge è tradotto solo nelle linee di indirizzo alle Asl”. Un atto che ancor più facilmente può essere cancellato. “Ciò che cambia è la natura giuridica dell’atto – precisa – La legge crea un diritto alla persona che soffre, le linee di indirizzo no”.
C’è anche una considerazione politica più generale: ci sono tre presidenti di Regione di destra che si stanno impegnando a favore della nostra legge: Zaia, Toti e Fontana. E che in Emilia-Romagna non sia abbia il coraggio affrontare un tema del genere nel dibattito di consiglio regionale mi sembrerebbe veramente… Non trovo le parole”. “Nel momento in cui c’è un’espressione così netta da tre governatori di centrodestra penso che diventi ancora più naturale l’apertura del confronto in regione Emilia-Romagna anche perché quelle firme sono state raccolte, la legge deve essere votata”.