mercoledì, Luglio 23, 2025
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Regionali, tornano in corsa i sindaci? Il Governo impugna la legge della Campania: “Viola la Costituzione”

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Il Governo dice no alla legge campana che prova a riscrivere le regole sulle candidature. Il Consiglio dei ministri ha infatti impugnato la legge regionale n. 6 del 29 maggio 2025, approvata dal Consiglio regionale della Campania, che modifica la legge 16 del 2014 sugli interventi di sviluppo economico e sull’ordinamento amministrativo.

La motivazione, riportata nero su bianco nella nota di Palazzo Chigi, è pesante: “talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ineleggibilità, violano gli articoli 3, 51 e 122 della Costituzione”. In parole semplici, la legge campana avrebbe tentato di aggirare o modificare le regole statali che stabiliscono chi può candidarsi e chi no, in particolare per le cariche regionali.

Il nodo, sottoposto al giudizio della Consulta, è la candidabilità dei sindaci campani che, in virtù dell’ultima modifica approvata dalla maggioranza deluchiana, estromette le fasce tricolori dalla corsa per uno scranno a Palazzo Santa Lucia. 

Ora però il quadro potrebbe cambiare, con l’intervento del Governo ci si potrebbe trovare di fronte ad una bocciatura e quindi, di conseguenza, il ritorno in campo dei Sindaci. Se così dovesse essere, sarebbe una doccia gelata per quei primi cittadini che qualche settimana fa hanno lasciato la guida del proprio Comune per potersi dedicare alla prossima campagna elettorale regionale. 

A Pantano completata la messa in sicurezza, Lombardi e Mastella: “Un’opera attesa dal 2015”

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È stato ufficialmente consegnato l’intervento di messa in sicurezza del fiume Calore nella zona Pantano, punto nevralgico di un progetto più ampio avviato dopo le gravi criticità idrogeologiche causate dall’alluvione del 2015. I lavori, affidati nel 2018, si sono conclusi nei tempi previsti e hanno interessato le aree di Cellarulo, Pantano e la foce del torrente Serretelle.

L’intervento ha previsto la pulizia dell’alveo e la sagomatura delle sponde, la rimozione degli alberi e la realizzazione di barriere in pietra per contenere il corso d’acqua e ridurre il rischio esondazioni. Particolarmente significativa è stata la bonifica di un imponente accumulo di materiale alluvionale proprio alla foce del Serretelle.

Il tratto di Pantano, il più delicato dal punto di vista idraulico, è stato oggetto dell’intervento più sostanzioso. Qui è stata eseguita la risagomatura delle sponde e l’allargamento della sezione idraulica in corrispondenza della confluenza con il fiume Sabato. Inoltre, grazie anche al contributo del comitato locale, si è potuto intervenire su un canale di scolo che risultava disallineato rispetto al corretto deflusso delle acque. Il canale è stato riconfigurato, migliorando l’integrazione con il corso principale del Calore attraverso l’innalzamento del suo livello di immersione.

Grande la soddisfazione del presidente della Provincia, Nino Lombardi, che ha dichiarato: “Ringrazio tutti i presenti perché vogliamo condividere il momento più bello, dopo la consegna dell’opera, conseguenza di un intervento sulle tre direttrici Cellarulo, Pantano, Serretelle. Con questo intervento su Pantano consegniamo a quest’area un momento anche di tranquillità, dopo gli spiacevoli episodi dell’alluvione del 2015. Ringrazio in modo particolare i comitati che hanno concorso in fase di progettazione ad indirizzare gli interventi nella giusta direzione”.

Durante la cerimonia di consegna, Lombardi ha anche annunciato che si sta lavorando per la realizzazione del collegamento della pista ciclabile fino a Vitulano, con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente il territorio attraverso infrastrutture green e sostenibili.

Presente anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che ha affermato: Ringrazio in modo particolare la Provincia per l’opera. Finalmente abbiamo realizzato un intervento importante che può dare un po’ di tranquillità agli abitanti rispetto ad ipotetici eventi alluvionali. Se avessero fatto gli altri, negli anni passati, le cose che stiamo facendo noi, oggi avremmo potuto concentrarci su altri interventi. Io faccio le cose per la città perché è il mio dovere farlo, ho scelto io di fare il sindaco”.

Mastella ha poi ampliato il discorso sulle trasformazioni in corso in città: “Abbiamo cambiato e stiamo cambiando la città: monumenti tutti illuminati, teatri che erano chiusi oggi sono aperti, cresce la città dal punto di vista turistico. Il parcheggio Risorgimento e il parcheggio Orsini diventeranno piazza Risorgimento e piazza Orsini. Abbiamo recuperato piazza Cardinal Pacca. Stiamo dando un volto nuovo alla città, solo così possiamo aspirare a competere con le città del Nord”.

Napoli-Arezzo 0-2, i campioni d’Italia sconfitti nella prima uscita stagionale

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L’Arezzo ha battuto per 2-0 (1-0) i campioni d’Italia del Napoli nella prima amichevole stagionale giocata alla SKI.IT Arena di Dimaro Folgarida, in Val di Sole, dove la squadra di Conte è in ritiro precampionato.

A decidere la sfida il calcio di rigore trasformato da Pattarello al 38’ del primo tempo e la rete allo scadere dello scatenato Varela. Nella ripresa il Napoli ha sfiorato più volte il pareggio, colpendo un palo con Neres e sbattendo contro il portiere toscano Trombini, autore di una prova superlativa con almeno tre parate decisive.

L’Arezzo, formazione che milita in serie C e nella scorsa stagione è protagonista di un eccellente cammino, raggiungendo i playoff, supera per 2-0 un Napoli decisamente ancora in rodaggio. Per la “prima” stagionale il tecnico partenopeo si affida al “4-3-3”: davanti a Meret la linea difensiva è formata da capitan Di Lorenzo e Olivera sugli esterni, con Marianucci e Juan Jesus al centro. In mediana Hasa agisce da play con Anguissa e l’“osservato speciale” De Bruyne interni, mentre il tridente offensivo è composto da Zanoli e Lang sugli esterni con Lucca nel ruolo di centravanti. Identico modulo per l’Arezzo: l’ex di turno Dezi parte dalla panchina, mentre l’ex giocatore del Trento Pattarello, bomber della squadra toscana (19 reti per lui nella scorsa stagione), è proposto sulla corsia di destra.

Il canovaccio del match è quello che era facile attendersi: Napoli all’attacco, Arezzo a difendersi, pronto a pungere in ripartenza. Al 6’ Lucca s’incunea di potenza in area, ma viene contratto al momento di battere a rete. Passano cinque minuti e Hasa duetta nello stretto con De Bruyne e poi crossa rasoterra al centro per il centravanti arrivato dall’Udinese, che impatta ma spedisce a lato da pochi metri. Al minuto 14 si vede anche l’Arezzo: giocata di “prima” di Guccione per Tavernelli, che si accentra dalla sinistra e poi cerca il tiro “a giro”, con la palla che finisce altissima. Botta e risposta al minuto 24: De Bruyne si libera al limite dell’area e poi cerca la porta con una conclusione con il destro, ma il suo tiro termina alto oltre la traversa. Sul ribaltamento di fronte gran giocata in verticale per Tavernelli, che entra in area dalla sinistra e calcia rasoterra, trovando la pronta respinta con i piedi di un attento Meret.

Il Napoli torna a premere e al minuto 31 crea la più nitida palla gol della prima frazione: la sfera arriva in area a Lucca che, da buona posizione, “strozza” la conclusione, che finisce di pochissimo sul fondo. Al 38’ altra sortita offensiva dell’Arezzo che, stavolta, trova la rete del vantaggio: Pattarello sfonda a sinistra, entra in area e viene attaccato fallosamente da Lang. Sul dischetto si presenta lo stesso numero 10 aretino, che incrocia il rasoterra. Meret intuisce, ma la sfera gli passa sotto la pancia e s’insacca in rete. Il primo tempo si chiude con l’ultimo tentativo partenopeo: schema su calcio d’angolo e conclusione di Hasa, con il pallone che termina altissimo oltre la traversa.

Nella ripresa mister Conte ne cambia dieci su undici, lasciando sul terreno di gioco il solo Anguissa, variando anche il modulo, con passaggio al “4-2-3-1”: davanti a Contini la difesa a quattro è formata da Mazzocchi e Spinazzola sulle fasce, con Rrahmani e Beukema in mezzo. Lobotka agisce in mediana a fianco di Anguissa, mentre Neres, Raspadori e Zerbin compongono il trio di trequartisti che supporta Lukaku. Con il nuovo modulo il Napoli spinge subito fortissimo e, dopo appena 31 secondi, Lukaku si presenta a tu per tu con Trombini, strepitoso nella risposta in uscita. La pressione degli azzurri è senza soluzione di continuità: due calci d’angolo di fila per i partenopei: sul secondo gran colpo di testa di Rrahmani e palla di poco alta.

Il portiere dell’Arezzo è nuovamente protagonista al 55’: palla in area per Neres che batte una prima volta da pochi passi, un difensore respinge in scivolata, riprende ancora il brasiliano che calcia a colpo sicuro, trovando un altro super intervento del numero uno toscano.

Il Napoli spinge sempre più forte: al minuto 61 traversone rasoterra di Neres dalla sinistra, la sfera arriva a Zerbin che ha la porta spalancata davanti, ma viene anticipato in extremis da un super intervento di Renzi. Clamorosa la doppia occasione che arriva al 72’: Neres riceve palla in area e piazza la conclusione, ma non è fortunato perché il suo tiro centra la base del palo, riprende Zerbin che calcia di potenza, trovando il terzo grande intervento di Trombini, che vola e dice “no”.

L’Arezzo torna a farsi vedere al 76’ con Varela che, dalla destra, lascia partire una gran conclusione che si perde non di molto a lato della porta difesa da Contini.

Spettacolo ed eurogol sfiorato al minuto 79: traversone dalla sinistra di Zerbin e “bicicletta” di Neres: palla alta di poco.

Ma non è finita: al 90’, con il Napoli tutto proiettato in avanti, Mazzocchi sbaglia il retropassaggio di testa, ne approfitta Varela, che s’incunea, arriva a tu per tu con Contini e lo batte con un preciso rasoterra sul palo “lungo”. È il 2 a 0 in favore della squadra dell’ex Bucchi. È la prima amichevole estiva, il Napoli ha bisogno di tempo ma perdere non piace mai, sabato gli azzurri cercheranno di riscattarsi contro il Catanzaro (serie B).

Formazioni:

NAPOLI primo tempo (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Marianucci, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Hasa, De Bruyne; Zanoli, Lucca, Lang.

NAPOLI secondo tempo (4-2-3-1): Contini; Mazzocchi, Rrahmani, Beukema, Spinazzola; Anguissa (23’ Vergara), Lobotka; Neres, Raspadori, Zerbin; Lukaku. Allenatore: Antonio Conte. A disposizione: Turi, Contini, Ferrante, Obaretin, Saco, Sgarbi.

AREZZO primo tempo (4-3-3): Venturi; Renzi, Arena, Chiosa, Coccia; Damiani, Guccione, Sani; Pattarello, Concetti, Tavernelli.

AREZZO secondo tempo (4-3-3): Trombini; Renzi (23’ Pulcini), Gilli, Gigli, Righetti; Mawuli, Guccione (23’ Ferrara), Dezi; Perrotta, Ravasio, Varela. Allenatore: Cristian Bucchi. A disposizione: Galli, Fiore.

ARBITRO: Bonacina di Bergamo (Assistenti: Trinchieri di Milano e Zanella di Seregno. IV Ufficiale: Calzavara di Varese).

RETI: 38’pt rigore Pattarello (A), 45’st Varela (A).

NOTE: spettatori 2.200 (tutto esaurito). Campo in perfette condizioni. Giornata soleggiata. Calci d’angolo 10 a 0 per il Napoli. Recupero 0’ + 0’.

Benevento, attesa per la nuova maglia ufficiale: il primo indizio su come sarà

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Con il primo post pubblicato sui canali social del Benevento, è partito il conto alla rovescia per scoprire la nuova maglia ufficiale che i giallorossi utilizzeranno in campionato. Adoperando la stessa linea di comunicazione, la società ha utilizzato una immagine criptica con un bambino che compone un puzzle con l’Arco di Traiano sullo sfondo. Tante le ipotesi che circolano sui social sulla possibile nuova divisa della Strega. L’attesa sta per finire. 

Questo il post apparso sui canali social del Benevento: 

Pezzetti piccoli, che insieme fanno qualcosa di grande. 
A caccia di una visione globale, completando il percorso che va fatto tenendosi a braccetto.
Con la curiosità dei bambini, di unire insieme tutti i colori ed avere la veste definitiva. 
Ancora un pochino di attesa, poi giocheremo a carte scoperte.

Fonte foto profilo Facebook Benevento Calcio

FOTO/ Capitale italiana della cultura 2028: primi passi per un sinergia condivisa

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Il grande progetto di Benevento Città della cultura 2028. Inutile sottolineare che si tratta di un appuntamento imperdibile per la nostra città, l’occasione irripetibile per mostrarsi agli occhi del Paese e del mondo in una veste altissima come merita la città. A farsi carico di cotanta impresa è la Fondazione di Comunità che ha presentato un progetto convincente agli occhi dell’amministrazione comunale e che coinvolge in partnership il Comune di Pietrelcina. Un binomio di certo competitivo per arrivare a fare di Benevento e di Pietrelcina capitali della cultura. La parola d’ordine è insieme, abbracciare una impostazione condivisa lasciando la malapianta della autoreferenzialità in un angolo nascosto per celebrare tutti insieme il rito della solidarietà e della interconnessioni. In una parola, le migliori espressioni della città ora possono e debbono dare il loro contributo, insieme. Presenti numerose associazioni e provare a fare squadra  e poter ambire a questo traguardo.

Il sindaco di Pietrelcina Salvatore Mazzone ha sottolineato: “Abbiamo voluto fortemente aderire a questo modello partecipativo. Benevento trasuda storia con la bellezza del suo patrimonio immenso, architettonico e archeologico. Pietrelcina è famosa nel mondo per aver dato i natali a San Pio e che rappresenta anche la cultura contadina. Tante quindi le questioni da inserire in questo dossier e insieme alla città di Benevento crediamo in questa candidatura. Al di là dell’esito questa unione, però, è un punto di partenza al quale attenersi”.

Poi ha aggiunto: “Pietrelcina, un luogo naturale d’incontro, rappresenta la cultura contadina. La storia millenaria del Sannio, una vocazione agricola”

Il sindaco ha inoltre ricordato di dover dar seguito al protocollo firmato nel 2017: “Discutevamo di una pianificazione strategica. Oggi bisogna attuare il tutto. Sono molto fiducioso. E’ un simbolo per tutte le aree interne e dare un’offerta artistica e culturale con l’obiettivo di dare respiro ai nostri territori generando economia”. Ha preso la parola Roberto Albergoni, presidente Fondazione MeNo: “E’ un punto di partenza fondamentale. Questo territorio ha una ricchezza ampia. Gli operatori culturali e del turismo devono confrontarsi per avere una nuova proposta. Sono progetti per le comunità locali e rappresentano il valore culturale del territorio”.

Albergoni ha spiegato che di lavoro da fare ce n’è tanto: “I tempi sono stretti. Siamo in ritardo ma la qualità non sarà messa in discussione”.

Il Presidente della Fondazione ha sottolineato come Pietrelcina abbia un ruolo molto importante: “La dimensione spirituale è fondamentale. Ci sono molti elementi di connessione e il percorso tra Pietrelcina e Benevento sarà oggetto di riflessione. Incrociare turismo religioso che a Pietrelcina arriva ma a Benevento no”.

E’ intervenuto il presidente della Fondazione di Comunità di Benevento  Angelo Moretti che ha spiegato: “Noi abbiamo tanto da raccontare. Possono unire i territori. Serve un buon dossier per ottenere un risultato ottimo da raggiungere”.

L’assessore comunale alla Cultura Antonella Tartaglia Polcini ha sottolineato: “E’ uno stimolo forte che ci consentirà di ottimizzare i tempi e i processi partecipativi, con l’idea di camminare insieme per arrivare a progetti cantierabili, indipendentemente da quello che sarà l’esito finale”.

Poi ha aggiunto: “Questo è un passo molto ambizioso e l’idea è quella di consegnarsi giorno dopo giorno a una raccolta di progettualità alla quale stiamo lavorando parecchio. La cultura è partecipazione e vogliamo mettere insieme tante forze creative affinché Benevento ottenga questo riconoscimento, ma indipendentemente dall’esito i progetti dovranno essere utilizzati comunque in futuro”. 

 

L’Irpinia piange la scomparsa del professionista Oscar Pesiri

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L’Irpinia in lutto per la dipartita dello stimato professinista Oscar Pesiri: ingegnere per decenni in servizio al Comune di Avellino, ha rappresentato un punto di riferimento non solo nel suo ambito professionale, ma anche nel tessuto umano e civile della città.
 
Persona perbene, uomo di altri tempi, il dottor Pesiri ha svolto la sua professione con rigore, discrezione e profondo senso etico. La sua figura era sinonimo di affidabilità, equilibrio e competenza: qualità sempre più rare, che lui custodiva e praticava ogni giorno con naturalezza. Un vero galantuomo.
 
 
Un pensiero carico di affetto e vicinanza va al figlio, Fabrizio Pesiri, notaio, erede di quei valori solidi che Oscar ha saputo trasmettere con l’esempio; alla figlia Loredana, all’amata moglie, e a suo fratello Edgaro, anch’egli notaio.
 
Ai familiari giungano le più sincere condoglianze da parte dell’intera città, che oggi perde non solo un professionista esemplare, ma un uomo di grande levatura morale.

Benevento, campagna abbonamenti 2025-26: day 2, numeri in forte crescita rispetto al 2024-25

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Sono 291 le tessere sottoscritte dai supporter giallorossi nel secondo giorno di prelazione riservata agli abbonati dello scorso torneo (4.601) con il totale che ammonta a 579. Nel 2024, dopo due giorni di apertura, le tessere vendute furono 373 con un incremento del 55% rispetto alla passata stagione. Questa la nota della società giallorossa: “Il Benevento Calcio comunica il dato aggiornato relativo alla sottoscrizione delle tessere della Campagna Abbonamenti 2025-2026, “UNA STORIA DA VIVERE”. Prelazione vecchi abbonati, alle ore 19:06 di oggi 22 luglio 2025, raggiunta quota 579″. Sarà possibile esercitare la prelazione fino alle 23:59 del 31 luglio mentre la vendita libera prenderà il via il 1 agosto. Per conoscere tutti i dettagli della campagna abbonamenti 2025/26 (LEGGI QUI).

CAMPAGNA ABBONAMENTI 2025-26

21 luglio: 288
22 luglio: 291

Avellino ancora in rodaggio, Biancolino: “C’è da pedalare”

Biancolino
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Va in archivio anche il secondo test amichevole per l’Avellino, impegnato nel ritiro estivo di Rivisondoli. Al termine di una sfida utile più per trarre indicazioni che per il risultato, i biancoverdi superano il Napoli Primavera con un secco 2-0. A parlare, al termine del match, è il tecnico Raffaele Biancolino, che non nasconde luci e ombre della prestazione. “C’è da lavorare tanto – esordisce in conferenza stampa – Mi aspettavo questa condizione fisica, ma sinceramente qualcosa in più sotto il profilo delle giocate. C’è tempo per migliorare”.

Una squadra, quella vista in campo, ancora in fase di rodaggio, con un giro palla lento e alcune letture sbagliate nelle posizioni. È la logica conseguenza dei carichi di lavoro tipici del precampionato, ma Biancolino non fa sconti: “In questo momento, se non ci arriviamo con le gambe, dobbiamo arrivarci con la testa e con il cuore”.

Tra i singoli, l’attenzione si sofferma su D’Andrea: “Ha qualche difficoltà, ma è giovane e ha qualità. Mi aspetto molto di più da lui, ma non posso pretendere troppo. È giusto che riceva sia coccole sia qualche rimprovero”. Nel reparto offensivo, l’allenatore loda l’impatto di Panico: “È giusto che ci metta in difficoltà. Ho attaccanti con caratteristiche diverse, qualcuno deve ancora entrare in condizione. Ma pretendo che trovino subito il feeling: se non vedo l’idea, allora c’è qualcosa che non va”.

Lo spirito di gruppo resta centrale nella visione del tecnico: “Non si ragiona con l’io, ma con il noi. Indossano una maglia importante e devono rispettarla, come devono rispettarsi tra di loro”.

Sul fronte mercato, Biancolino si lascia scappare qualcosa sull’affare Insigne: “So che si sta muovendo qualcosa. Vediamo se è una questione di ore o di giorni”. In infermeria la situazione resta sotto controllo, con Cagnano, Simic, Milani e Rigione alle prese con fastidi più o meno lievi. Nessun allarme, ma attenzione alta: “Cagnano deve stringere i denti. Gli altri? Tutto sotto controllo, non volevo rischiarli”.

Non manca un pensiero al collega e amico Dario Rocco, tecnico del Napoli Primavera: “C’è stato un fraintendimento durante il campionato, ma lo abbiamo chiarito. Ci conosciamo da anni”.

Infine, uno sguardo alle prossime sfide e ai duelli interni, come quello tra Palmiero e Palumbo: “Aumenta la concorrenza, è uno stimolo per entrambi. È giusto che si giochino il posto, come tutti”. Chiusura dedicata all’amichevole con la Lazio, già cerchiata in rosso nel calendario biancoverde: “Sarà una bella situazione. Secondo me, era da anni che l’Avellino aspettava un momento del genere”.

Napoli tra amore e pregiudizio, il monito di Maurizio De Giovanni: “Dobbiamo esportare il meglio di noi”

Maurizio De Giovanni
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“Napoli è molto amata, i napoletani no”. Così lo scrittore Maurizio De Giovanni che, durante la trasmissione di Anteprima24 sul Napoli Calcio, ha proposto una riflessione lucida e appassionata circa il singolare dualismo che affligge la città partenopea e i suoi abitanti.

Secondo De Giovanni, Napoli è celebrata ovunque per la sua cultura, le sue tradizioni, la cucina, il teatro, la musica, la lingua, i monumenti. Una città sognata, visitata, raccontata. “Io che porto in giro storie ambientate a Napoli – afferma – noto sempre una grande curiosità. Mi chiedono della canzone napoletana, dei piatti tipici, dei riti e delle atmosfere. Napoli affascina, fa brillare gli occhi”.

Eppure, a fronte di questo amore per la città, ricorre spesso una diffusa ostilità verso chi la abita o vi è nato: “Per qualche strano motivo, i napoletani sono spesso visti negativamente, sia al Nord che al Sud. E questa è la grande sfida: far capire che i napoletani sono Napoli, che la città è madre di figli che le somigliano profondamente”.

Il calcio, in tutto questo, ha un ruolo ambivalente. “La squadra del Napoli può essere un grande passe-partout – dice – soprattutto per i tanti napoletani che vivono lontano e spesso subiscono prese in giro o forme di discriminazione. Ma il Napoli purtroppo può essere anche motivo di divisione: cori di odio contro Napoli vengono intonati persino quando la squadra non è in campo”.

De Giovanni racconta di cori di odio e insulti lanciati da tifoserie di ogni parte d’Italia, spesso all’unisono, come forma di sfogo identitario o razzismo sportivo. “Certi atteggiamenti – sottolinea – sono inaccettabili. Ma non voglio credere che tutta Verona o tutta Bergamo, ad esempio, condividano certe invettive. Credo che sia anche una nostra responsabilità esportare la parte migliore di noi”.

E quella parte migliore esiste, vive, cresce. “Oggi Napoli è divenuta l’approdo finale per il turista. Non si passa più per Napoli per poi andare a Ischia, Capri, la Costiera, Pompei. Oggi ci si stabilisce a Napoli per poi visitarne i dintorni. La città è al centro ed è straordinario”.

Anche il calcio ha avuto un ruolo determinante in questa rinascita: “Il Napoli è diventato un ambasciatore della città. C’è simpatia verso la squadra, come accade spesso con chi vince. E noi possiamo consolidare tutto questo. Il club sta offrendo un modello di sostenibilità economica: conti in ordine, niente debiti, una gestione oculata pur senza ricavi da top club”.

Infine, l’autore de ‘Il Commissario Ricciardi’, ‘Mina Settembre’ e tante altre fiction Rai – nonché cittadino onorario della città di Benevento e direttore artistico del Centro di Produzione Teatrale della Fondazione Benevento Città Spettacolo – rivendica con fierezza la propria identità: “Nessuno è più orgoglioso e felice di essere nato a Napoli quanto me. Non vorrei essere nato un chilometro fuori dalla città. Ne riconosco i difetti, ma me li tengo stretti. Sono nostri, sono peculiari. E sono parte di ciò che ci rende unici”.

Una voce autorevole, quella di De Giovanni, che invita alla consapevolezza, al rispetto reciproco, e soprattutto a un’azione collettiva: “Abbiamo esportato anche cose negative – ammette – cialtroneria, violenza, anche nei contesti calcistici, pur se in passato è stato spesso riconosciuto un ammirevole fair play alla nostra tifoseria. Ed ora sta a noi mostrare il meglio. Napoli lo merita. Ed anche i napoletani”.

 

Trasformazione digitale, alla Provincia di Avellino 931mila euro

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Finanziato il progetto della Provincia di Avellino per la trasformazione digitale. La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la trasformazione digitale ha dato il via libera all’istanza dell’Ente, assegnando risorse pari a 931.712,00 euro per la misura relativa all’ “Abilitazione al Cloud”.

L’obiettivo è di completare la migrazione del Ced (Centro elaborazioni dati) agli ambienti Cloud (cioè, l’archiviazione dati tramite internet), in linea con le disposizioni dell’Unione Europea. 

La Provincia di Avellino ha già avviato attività di valutazione, pianificazione della migrazione, esecuzione e completamento della migrazione, oltre alla formazione del personale addetto.  

Molti servizi cloud permettono a più persone di lavorare contemporaneamente su documenti condivisi, facilitando la collaborazione e lo scambio di informazioni. I dati archiviati nel cloud sono protetti da misure di sicurezza avanzate, come backup e crittografia, per garantire la loro integrità e riservatezza.

“Siamo soddisfatti del semaforo verde alla nostra istanza. Un altro risultato importante ottenuto – dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane -. Abbiamo colto al volo l’opportunità offerta del Dipartimento per la trasformazione digitale per completare attività che già abbiamo avviato. Da tempo, si sta operando nell’ottica della dematerializzazione dei documenti. E ciò anche con l’obiettivo di favorire il rapporto tra utenza e uffici della Provincia. In tal senso, tra le altre azioni, è stato attivato lo sportello virtuale Urp 2.0 sul sito internet dell’Ente che consente di accedere online ai vari servizi”. 

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