Il lavoro sul campo si fa sempre più intenso per l’Avellino, impegnato nel quarto giorno di ritiro a Rivisondoli. Sedute doppie, ritmo serrato e un gruppo che comincia a conoscersi davvero: questa la fotografia del pre-campionato disegnato da mister Raffaele Biancolino. La mattinata è stata dedicata soprattutto al lavoro atletico, con ripetute sui mille metri a testare la tenuta fisica dei lupi.
Ma i riflettori oggi sono stati tutti per Luca D’Andrea, classe 2004, uno dei volti nuovi più attesi. Arrivato dal Sassuolo in prestito con diritto di riscatto, il trequartista campano si è presentato ufficialmente in conferenza stampa, rivelando sensazioni, ambizioni e motivazioni.
“Non è stata una scelta casuale – ha detto con sincerità –. Avevo altre opzioni, ma ho sentito forte l’interesse del direttore e del mister. Mi hanno trasmesso fiducia fin da subito, e questo ha fatto la differenza”.
Appena arrivato, D’Andrea ha già avuto un primo confronto diretto con mister Biancolino: “Mi ha chiesto più determinazione in fase difensiva e maggiore attenzione nei movimenti senza palla. Voglio farmi trovare pronto e crescere in ogni aspetto”.
Sul piano tattico, l’ex neroverde si descrive come un esterno d’attacco puro: “Mi sento a mio agio sulla fascia destra. È lì che riesco a esprimere meglio le mie caratteristiche”.
Il gruppo, intanto, lo ha accolto a braccia aperte: “Si respira un bel clima. Conosco già diversi compagni come Kumi, Crespi, D’Ausilio e Russo. Siamo ambiziosi e vogliamo costruire qualcosa di importante”.
Concorrenza? Nessuna paura. “Mi alleno ogni giorno per dare il massimo e mettere in difficoltà l’allenatore. Poi, come è giusto, toccherà a lui fare le scelte”.
In campo, D’Andrea guarda a due modelli precisi: Politano e Dybala. “Il primo lo studio molto nei movimenti, il secondo mi affascina per fantasia e tecnica. Per il numero di maglia? Mi piacerebbe l’11 o il 7, ma non ho ancora deciso”.
Scelta Avellino anche per motivi familiari e ambientali: “Sono vicino casa e qui si respira passione. Il direttore mi ha parlato della tifoseria: calda, presente, trascinante. Non vedo l’ora di sentire il boato dello stadio”.
Infine, uno sguardo al futuro. D’Andrea conosce bene le insidie della Serie B, ma non si tira indietro: “È un campionato molto competitivo, pieno di squadre importanti. Servirà fame e mentalità. Noi ci stiamo preparando per farci trovare pronti”.
Sugli obiettivi stagionali, però, mantiene il riserbo: “Sono scaramantico. Preferisco non parlarne. Ci sarà tempo per tirare le somme”.