Tempo di lettura: 3 minuti“È chiaro agli avellinesi, in maniera inequivocabile: a far cadere Laura Nargi è stato il tradimento di Gianluca Festa. È stato il tradimento di quei dieci consiglieri comunali che hanno voltato le spalle alla propria sindaca e hanno scelto di chiudere questa pagina amministrativa”.
Così Luca Cipriano, capogruppo in Consiglio comunale del Partito Democratico, a margine del Consiglio comunale che ha decretato la fine dell’amministrazione guidata da Laura Nargi.
“Noi eravamo all’opposizione, quindi è evidente che abbiamo mantenuto la nostra coerenza. Ma a far cadere Laura Nargi, a bloccare la città di Avellino e a causare questo lungo periodo di commissariamento, è stato Gianluca Festa che – mi dispiace dirlo – da quando è protagonista della vita politica cittadina, cioè dal 2019, ha paralizzato Avellino, tenendola legata alle sue vicende personali, giudiziarie e al proprio destino politico.
Se Avellino non riesce a trovare serenità ed equilibrio, è perché Gianluca Festa interpreta la politica e l’amministrazione in modo personalistico, padronale, assolutista. Noi diciamo “no” a tutto questo. E se oggi Laura Nargi non è più il sindaco di Avellino, è perché il suo ex alleato ha utilizzato questi metodi e questo approccio”.
La decisione che ha portato all’attuale commissariamento non rappresenta forse, a questo punto, anche un assist a Gianluca Festa per una possibile ricandidatura?, chiedono i cronisti. “Quello che farà Gianluca Festa non è un problema nostro– ribatte Cipriano- Sono sicuro che ricomparirà sorridente in città, come se nulla fosse accaduto. Questo riguarda la sua morale, la sua coscienza, la sua concezione della politica. Spetta a lui valutare come comportarsi.
Noi, da domani, saremo impegnati a ricostruire un progetto serio per Avellino: un progetto chiaramente di centrosinistra, alternativo a Gianluca Festa, alternativo a questo modo di intendere la città. Da domani cercheremo di riportare serenità e di costruire un’alternativa che dia ad Avellino stabilità. Immagino che ci sarà anche chi, come probabilmente Gianluca Festa, inizierà a lavorare per riconquistare quello che definisce “un trono”: lo scranno di Palazzo di Città, la poltrona da sindaco, appunto definita da lui stesso un trono, che rischia di riportare nuovamente problemi alla nostra comunità.
Devo dire, inoltre, che anche a Laura Nargi va la mia solidarietà umana e personale, per il tradimento subito e per i metodi a cui è stata sottoposta. Anche lei è rimasta vittima del suo stesso sponsor, del suo stesso alleato. È rimasta vittima di un tradimento eclatante e clamoroso che, dopo soli dieci mesi, blocca nuovamente Avellino. Purtroppo, va detto con chiarezza: è Gianluca Festa che mette ancora una volta Avellino sull’orlo del baratro”.
Commenta quanto accaduto anche il consigliere Antonio Aquino del M5S: “Questo è soltanto un tassello che si è incasellato perfettamente in quello che è stato un insuccesso amministrativo, che ormai ha avuto riverbero sin dall’inizio dell’insediamento. L’ho più volte detto in aula. Se oggi tutto si è consumato sulla decisione relativa al rendiconto, è perché questo documento, come ho spiegato, è un documento fondamentale, strategico. Non si tratta di un semplice “sì” o “no” a una proposta della maggioranza. È un documento che cristallizza quella che è stata l’azione amministrativa Festa-Nargi, come è stato più volte sottolineato: per un buon 60% consumata durante gli anni dell’amministrazione Festa e, per la parte restante, da questa amministrazione che ormai è giunta al capolinea”.