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Suicida un 19enne, Secondigliano sconvolta per Vincenzo

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L’intero quartiere di Secondigliano è sconvolto dalla morte di un 19enne, Vincenzo. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di un suicidio. È una tragedia in grado di varcare le rituali soglie del riserbo, naturalmente riservate a questi eventi. E così, un dolore privato esplode nel lutto di una comunità. A farlo emergere, sono i social, dove nome e volto del ragazzo sono ovunque. Il sintomo spontaneo di un avvenimento tragico, ma stavolta non comune. Si avverte uno smarrimento corale. Il cordoglio è di tanti volti di Secondigliano: le parrocchie, i volontari, la politica, la gente comune. E il mondo dello sport, cui il giovane apparteneva, da calciatore della squadra locale.

“L’intero quartiere di Secondigliano vive ore di profonda costernazione per la notizia della morte di Vincenzo, appena diciannovenne” scrive in un post monsignor Doriano Vincenzo De Luca, decano del VI Decanato. “La sua scomparsa ha ferito il cuore di tutti – spiega il sacerdote -: la sua famiglia, gli amici, le associazioni, le società sportive, la parrocchia che frequentava e ogni persona che, anche solo per un tratto di strada, ha condiviso con lui la vita”. Dinanzi a “una tragedia così grande – scrive don Doriano -, le domande si moltiplicano, ma le risposte non arrivano. E forse, in questo momento, non è nemmeno il tempo di analizzare o di cercare spiegazioni. È il tempo, invece, di fermarsi, di fare silenzio, di lasciar parlare il dolore senza riempirlo di parole inutili. È il tempo di pregare, di affidare Vincenzo all’abbraccio misericordioso del Padre, e di accompagnare con rispetto e vicinanza chi resta, perché non si senta solo nell’affrontare questa prova”. Dolore anche dalla parrocchia Sacri Cuori. “Oggi – si legge sulla loro pagina – il nostro cuore è pieno di tristezza. Ricordiamo con affetto Vincenzo, che per noi animatori sarà sempre “Vincenzino”. Quando era piccolo correva tra i cortili del nostro Grest con il sorriso di chi sapeva portare gioia a tutti. Era la nostra mascotte, un raggio di luce vivace e contagioso. Ora aveva 19 anni, ma nel nostro cuore resterà per sempre quel bambino che sapeva far sorridere tutti”. Cordoglio espresso pure dal presidente della Municipalità 7, Antonio Troiano: “La Municipalità 7 esprime le sue più sincere condoglianze per la tragica scomparsa di Vincenzo, un giovane di soli 19 anni”.

Struggente il messaggio del Secondigliano ASD, società in cui Vincenzo aveva militato all’età di 16 anni. “Oggi il nostro cuore è più pesante che mai – si legge -. Ci ha lasciato troppo presto un ragazzo che è stato con noi sin dal primo giorno: un vicino di casa, un compagno di squadra, un cugino da riprendere quando vedevi che aveva bisogno di un riferimento dentro e fuori dal campo. Il suo sorriso e la sua passione resteranno per sempre parte della nostra storia e nei ricordi di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo. Solo pochi giorni fa ci avevi scritto, chiedendo quando avremmo ripreso le attività perché volevi tornare in squadra. Ti avevamo risposto, come sempre, che per te un posto ci sarebbe stato sempre. Stanotte, invece, hai deciso di fermarti qui. Ci stringiamo con affetto alla tua famiglia e a tutte le persone che ti hanno voluto bene. Riposa in pace, Vincè. Ti porteremo sempre in campo con noi”.

Dolente, ma anche rabbiosa la riflessione di Vincenzo Strino, giornalista e volontario nel suo quartiere. “Stanotte un ragazzo di 19 anni ha deciso di porre fine alla sua esistenza – afferma su Facebook-. Era entrato nel progetto del Secondigliano a 16 anni e pochi giorni fa aveva chiesto aggiornamenti sull’inizio della nuova stagione e noi gli avevamo risposto che lo avremmo accolto di nuovo a braccia aperte. È un momento di forte dolore per me e per tutti i ragazzi che ci hanno avuto a che fare in questi anni, condividendo pane, sogni e pallone. Vorrei scrivere tante cose perché sono avvelenato, ma proprio per questo eviterò di farlo, perché di fronte ad una narrazione perennemente positiva e di rinascita della città, non ci si accorge che la parte più fragile continua a non trovare ascolto. E ci tocca pure leggere quintali di stronzate sui giovani che non vogliono fare, che non vogliono essere, che non accettano. Mi limito a dire che questo è un posto che non vuole bene ai suoi ragazzi, ma probabilmente è proprio l’intera nazione a non volergliene e questo aggiunge ulteriore desolazione al fatto in sé. Noi però di bene te ne abbiamo voluto tanto, pure quando hai scassato la sbarra dietro una delle porte del campetto nuovo per fare le trazioni. E adesso quella sbarra rimasta storta sarà per noi il ricordo che anche i sogni vanno tenuti stretti, perché troppo spesso scivolano via. Ciao Veciè”.

Dj morto ad Ibiza, svolta l’autopsia: i funerali a Napoli il 18 agosto

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Si è svolta oggi, all’obitorio del Verano a Roma, l’autopsia sul corpo di Michele Luca Noschese, noto nell’ambiente musicale come Dj Godzi, morto il 19 luglio scorso a Ibiza in circostanze ancora da chiarire. L’esame è stato condotto alla presenza del perito di parte, Raffaele Zinno, e del perito incaricato dalla Procura della Repubblica di Roma. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale in relazione al decesso, avvenuto a Ibiza, dopo l’intervento della Guardia Civil spagnola, che lo avrebbe immobilizzato durante un fermo. Eseguiti anche nuovi prelievi per esami tossicologici, che richiederanno diversi giorni.
La Guardia civil, all’indomani del fatto, ha assicurato che il comportamento degli agenti è stato sempre corretto: è stata usata “la forza minima necessaria” a bloccare un uomo in stato di agitazione, che poi ha avuto le convulsioni e, nonostante i tentativi di rianimarlo, è morto. Tutto confermato dall’autopsia in Spagna, che non avrebbe riscontrato segni di violenza sul corpo e attribuito la morte alla “continua assunzione di stupefacenti”, tracce dei quali sono state trovate anche in casa del giovane. Da un successivo esame privato fatto svolgere dai familiari sarebbero però emerse fratture a costole e clavicole: da qui la richiesta della nuova autopsia eseguita oggi, sui cui esiti la famiglia non ha rilasciato dichiarazioni. 
 
Le esequie si terranno lunedì 18 agosto, alle ore 10.30, presso la Basilica Reale Pontificia di San Francesco da Paola, in piazza Plebiscito a Napoli.
Secondo quanto rende noto la famiglia Noschese è prevista la presenza di rappresentanti delle istituzioni, e parteciperanno autorità civili, militari, politiche e religiose, sportive. 

A 13 anni sfila in bikini, è bufera social su Miss Italia: sogno o sessualizzazione?

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Una ragazzina di 13 anni, una passerella, un sogno dichiarato a voce alta. E poi, il web. Si potrebbe riassumere così la vicenda che, da Pompei, ha innescato un dibattito nazionale, mettendo a nudo una linea di faglia che attraversa la nostra società.

Da un lato, c’è la storia di una giovanissima che, con il sostegno della sua famiglia, decide di partecipare a una selezione di Miss Italia come “Mascotte“. Sul palco si descrive come “determinata e piena di sogni”, con l’ambizione di fare la modella. Per lei e per i suoi cari, un passo verso un’aspirazione, un momento di espressione personale.

Dall’altro lato, c’è lo sguardo del mondo adulto. Un video diventa virale e la giornalista Selvaggia Lucarelli accende i riflettori su quella che definisce una “sessualizzazione” precoce. La sua critica fa eco a una preoccupazione diffusa sulla tutela dei minori in contesti competitivi e mediatici.

La risposta della patron di Miss Italia non si è fatta attendere. “L’organizzatore – si legge nella nota ufficiale di Patrizia Mirigliani – ha consentito nei giorni scorsi la sfilata in passerella, come ‘Mascotte’, ad una ragazza di 13 anni, trasgredendo il regolamento. La figura di “Mascotte”, introdotta molti anni fa, è limitata alle ragazze di 17 anni. La partecipazione al Concorso vero è proprio va dai 18 a 30 anni. È incredibile l’errore compiuto”. 
Poi la decisione: via dall’organizzazione l’esclusivista regionale della Campania per il concorso, Antonio Contaldo, impegnato da molti anni nel ruolo. Una mossa per difendere il regolamento e l’immagine del marchio.

La famiglia, però, non ci sta: “A volte gli occhi che vedono il problema sono proprio quelli che lo alimentano” scrive sui social il cugino, Carmine Di Martino, rispondendo a Lucarelli. “Vorrei chiarire che si è trattato di un evento pensato per valorizzare la creatività e l’autostima dei più giovani, non certo per esporli a giudizi adulti o a sessualizzazione.
La partecipazione è stata scelta con consapevolezza e con il pieno sostegno della sua famiglia. Nessuno ha imposto nulla, né l’evento è stato pensato in modo inappropriato.
Capisco le sue preoccupazioni sul tema, ma invito a non trasformare ogni occasione d’espressione giovanile in un atto sbagliato – dice -. Mia cugina è una bambina piena di talento e sogni. Ridurre la sua esperienza a uno slogan su “bambine sessualizzate” non le rende giustizia”. 

Una vicenda che diventa un interrogativo aperto: dove finisce il sostegno a un sogno e dove inizia un’esposizione rischiosa? Chi ha il diritto di tracciare quel confine? E, soprattutto, il giudizio pubblico è parte della soluzione o del problema? 

Avellino Basket sceglie Federico Mussini come capitano

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Federico Mussini nuovo capitano del roster biancoverde di Avellino Basket per la stagione sportiva in arrivo.
La decisione è stata ufficializzata oggi in occasione del media day, che ha preceduto la seduta di allenamento pomeridiana del team guidato da coach Buscaglia.

Ancora una doppia seduta di allenamento per il team di coach Buscaglia, che, prima della sessione pomeridiana, si è concesso ai microfoni e ai taccuini degli organi d’informazione in occasione del media day.

Il nome del capitano del roster biancoverde per la prossima stagione: sarà Federico Mussini, al suo secondo anno in maglia biancoverde.
“È una grande responsabilità, ma anche un motivo di soddisfazione essere il punto di riferimento di un gruppo che ha grandi ambizioni. Dobbiamo però restare con i piedi per terra e procedere un passo alla volta per fare bene”, ha dichiarato Mussini.

San Nicola Manfredi, la maggioranza: “Vernillo agisce per il bene della comunità, non per calcoli elettorali”

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“Il gruppo di maggioranza “Sviluppo e Solidarietà” di San Nicola Manfredi respinge con fermezza le accuse secondo cui l’impegno del Sindaco Arturo Leone Vernillo nell’affrontare l’emergenza idrica sarebbe mosso da finalità elettorali”. È quanto dichiarano in una nota i consiglieri comunali del Gruppo di Maggioranza di San Nicola Manfredi.

“I fatti parlano chiaro: nonostante le note criticità di Alto Calore, l’incremento della popolazione dovuto al ponte di Ferragosto e gli attacchi faziosi di cui è stato destinatario, il Sindaco ha garantito un’azione costante e capillare per assicurare l’approvvigionamento idrico all’intero territorio comunale. Attraverso un confronto continuo con il management di Alto Calore, sono stati attivati interventi tempestivi quali la distribuzione di acqua a chi ne ha fatto richiesta, l’installazione di serbatoi di riserva, il servizio quotidiano di autobotti e forme di assistenza diretta alle famiglie più colpite.

A ciò si aggiunge il sostegno offerto a cittadini ospitati in strutture ricettive o assistiti per esigenze logistiche e di igiene personale, segno di un’attenzione che va oltre il semplice servizio idrico e che ha riguardato tutti, senza distinzioni.

San Nicola Manfredi è oggi tra i pochissimi comuni del Sannio e dell’Irpinia ad aver registrato disagi minimi: una percentuale residuale della popolazione, stimabile in circa 100 persone su 4.000 residenti, a fronte di un’emergenza che altrove ha colpito duramente.

Di fronte a questi risultati – chiude la nota – ogni polemica appare pretestuosa. Continueremo a sostenere il Sindaco Vernillo e a lavorare con lui per garantire che il bene della comunità resti l’unico obiettivo della nostra azione amministrativa”.

Piano anti-dissesto: 1,6 mln “superflui” nel bilancio previsionale

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Non solo una mole di debiti fuori bilancio pregressi ed altri capitoli finanziari riconducibili anche all’amministrazione guidata dall’ex sindaco Gianluca Festa, anche una serie di spese previste dall’amministrazione Nargi, per un importo di circa 1,6 milioni sarebbero superflue e comunque non congrue per un Comune con i conti in rosso.

Muovono da questi presupposti tre delibere redatte dalla quaterna Commissariale dell’Ente di Piazza del Popolo, giudata dal Prefetto Giuliana Perrotta e firmate all’indomani di una lunga riunione con tutto l’assetto dirigenziale del Comune. 

Si tratta di tre varazioni al bilancio previsionale approvato con fatica lo scorso aprile dall’allora sindaco Laura Nargi, dopo che in prima battuta si trovò sola in Consiglio comunale a causa dell’assenza di tutta la pattuglia di maggioranza, apripista della crisi senza ritorno finita con la sfiducia sul rendiconto di gestione.

Gli atti commissariali serviranno a tagliare quei capitoli di spesa previsti ma senza urgenza ed indifferibilità, compresi alcuni lavori di manutenzioni, ma anche per eventi, come il caso della stagione teatrale del “Gesualdo” per cui resteranno soltanto i 250mila euro concessi dalla Regione attraverso i Poc cultura e non potrà essere speso l’importo di oltre mezzo milione di euro previsto dall’amministrazione Nargi ( dagli incassi degli spettacoli ndr)

In altre parole il cartellone presentato a pochi giorni dal Commissariamento del Comune, dovrà essere sensibilmente sfolito in termini di spettacoli previsti oltre che di tempistica.

I Commissari, inoltre, continuano l’approfondimento sul personale comunale e sarebbe arrivata la decisione di tagliare un dirigente assunto a tempo determinato a pochi mesi dall’insediamento della Nargi. 

Misure che punta, come detto, all’obiettivo prioritario dei Commissari di scongiurare il rischio di dissesto economico per casse comunali su cui grava un disavanzo complessivo di circa 27 milioni di euro, una forbice preoccupante che ha portato a lanciare un vero allarme pubblico. Per rientrare nei parametri previsti, l’ente deve reperire circa 9 milioni di euro entro l’anno in corso.

C’è allerta meteo per ondate di calore, ma a Napoli grandina

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Un inatteso forte temporale, con pioggia mista a grossi chicchi di grandine – che pare abbiano danneggiato alcune auto -, si è abbattuto sulla città di Napoli rompendo almeno per un po’ l’ondata di caldo estremo provocata dall’anticiclone Caronte. Molti siti meteo non hanno previsto l’evento, e in questi giorni è in vigore in Campania l’allerta meteo per le ondate di calore: l’avviso di criticità, scattato domenica, è stato oggi prorogato dalla Protezione civile regionale fino a giovedì. 

“Quanto accaduto oggi nelle nostre strade è l’ennesima, intollerabile conferma dello stato di incuria e pericolo in cui versa il verde pubblico della nostra Municipalità”. Così in una nota Emanuele Papa, Presidente della Commissione Trasparenza V Municipalità. 
“Un albero è crollato – scrive – in pieno centro abitato, senza alcun preavviso. Solo per puro caso non stiamo parlando di una tragedia, ma di un episodio che, ancora una volta, mette a rischio la vita dei cittadini.

Già due anni fa ho formalmente richiesto un report dettagliato sullo stato delle alberature, il programma di ripiantumazione delle piante morte e un check-up completo sulla salute del patrimonio arboreo. Era un atto dovuto e urgente per prevenire esattamente ciò che oggi si è verificato.
A distanza di due anni, quelle richieste sono rimaste lettera morta, e noi tutti continuiamo a camminare per strada come in una partita di roulette russa, temendo che un ramo o un intero albero possano crollare sulle nostre teste.

Il verde pubblico non è un arredo decorativo: è un bene comune da tutelare, manutenere e monitorare costantemente. La mancata cura e la totale assenza di programmazione sono responsabilità gravi che ricadono direttamente su chi, avendo il dovere di intervenire, ha preferito ignorare i segnali.

Chiedo che sia immediatamente avviato:
1. Un censimento aggiornato di tutte le alberature della V Municipalità.
2. Un programma vincolante e calendarizzato di manutenzione e sostituzione.
3. La pubblicazione trasparente dei dati per il controllo da parte dei cittadini.

Non possiamo più accettare che la sicurezza delle nostre strade sia affidata alla fortuna. La prossima volta potremmo non essere così fortunati”. 

San Guglielmo da Vercelli: in Irpina un museo a lui dedicato

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Sarà al pubblico sabato prossimo, 16 agosto, dopo due anni di lavoro, il nuovo museo multimediale di Chiusano di San Domenico (Av), dedicato a Guglielmo da Vercelli –santo patrono d’Irpinia- e al ‘cammino’ che porta il suo nome. L’appuntamento è alle ore 18 nel Palazzo De Francesco, nel centro storico di Chiusano, dove l’intera ala confinante con gli antichi orti è stata allestita e attrezzata grazie ai fondi del Ministero della Cultura attraverso il Pnrr Attrattività dei Borghi, linea ‘B’.

Tra i beni storici e architettonici di Chiusano -miracolosamente sopravvissuti al terremoto del 1980 e alla insipienza ricostruttiva degli anni ’90- vi è un piccolo edificio in muratura antica, chiamato Santa Maria della Valle e detto anche Eremo di S. Guglielmo. E’ un luogo immerso nel verde di un fitto bosco di castagni che dal Calvarosa sale fino al monte Tuoro; vi scorre a lato un torrente alimentato dalle sorgive della ‘Pila’ e di ‘Sant’Agata’ che da oltre 1.000 metri di altitudine portano acque a valle, fino alla correlata Fontana Vecchia. La costruzione, per quel che ne rimane, è attualmente formata da una torre absidale -forse un battistero, data la copiosità delle adiacenti acque- collegata ad un’aula rettangolare a cielo aperto, priva quindi delle falde di copertura e per lungo tempo adibita a luogo di sepoltura.

Nel XII secolo, l’epoca di Guglielmo da Vercelli, questo luogo (eremo, chiesa, grancia) si ipotizza fosse abitato da una piccola comunità di monaci che dipendeva dal monastero di San Guglielmo al Goleto così come riportato in un documento dell’archivio di Montevergine (al n°5023) e confermato negli scritti dello studioso Giuseppe Muollo che ha curato anche i restauri delle opere artistiche -intorno al 1990- per conto della Soprintendenza. Questa testimonianza storica riveste particolare importanza per la memoria dei chiusanesi

. Nel 2023, il sindaco De Angelis, in aggregazione col sindaco Marciano di Ospedaletto d’Alpinolo, ha candidato la valorizzazione ‘digitale’ di questo luogo legandolo al Cammino di Guglielmo che si è man mano strutturato e si sta sviluppando lungo 320 km passanti in 33 comuni, grazie proprio a questo incipit. Il nuovo museo contiene una ‘biblioteca digitale’ che permette la ricostruzione di una serie di memorie della comunità di Chiusano (foto e pubblicazioni) nonché la documentazione del cammino (fisico e spirituale) intrapreso da Guglielmo da Montevergine al Laceno, al monte Cognato, a Melfi, a Pierno e a Barletta per poi fondare il doppio monastero del Goleto. Il tema del santo e del suo cammino sono stati sviluppati in una serie di innovative attrezzature audiovisive e immersive che si rivolgono a diverse fasce di età. Vi è, ad esempio, un avatar del giovane pellegrino Guglielmo che a 14 anni si mette in cammino fino a raggiungere Santiago De Compostela, in Galizia; grazie al supporto dell’intelligenza artificiale, l’avatar può dialogare con i giovani utenti; basta porre una domanda per avere una pertinente risposta. Un altro angolo è destinato a 7 oggetti narranti; si sceglie uno dei simboli (ad esempio il lupo), lo si sfiora e sullo schermo appaiono immagini e video che narrano il più iconico miracolo compiuto da Guglielmo… La sala centrale, dotata di multi-proiezione su 4 pareti, ci fa immergere nell’epoca dei pellegrinaggi medioevali, cammineremo tra le vicende dell’epoca lungo la Francigena e l’Appia col tentativo di giungere al Santo Sepolcro di Gerusalemme… Nella sala dei visori Oculus si può camminare nell’Eremo ricostruito così come poteva presentarsi in una delle tante epoche storiche a cui è sopravvissuto; la ricostruzione archeo-astronomica, magistralmente elaborata dall’arch. De Rosa ci permette di leggere l’antico affresco della madonna nel raggio di luce solare che lo illumina in particolari giorni e ore dell’anno.

Tra i pannelli illustrativi che corredano il museo vi è una ‘timeline’ che parallelizza la vita del santo Guglielmo alle vicende della sua epoca nonché un pannello dedicato ai luoghi d’arte e di sosta attraversati tra Campania, Basilicata e Puglia lungo il Cammino di Guglielmo. Al nuovo Museo hanno lavorato, oltre l’impresa edile Teodoro Caporale di San Mango, l’azienda Visivalab di Barcellona che ha curato gli allestimenti esperienziali digitali, Azzurra-Print di Nusco per i pannelli didattici e illustrativi, Marciano & partners di Mercogliano per quanto concerne il progetto grafico e di comunicazione, Sandro De Rosa per la ipotesi di ricostruzione archeo-astronomica del modello tridimensionale dell’antico eremo, General Service di Trevico per l’evento nell’ambito del Forum 3 dei cammini storico-religiosi. La ricerca dei contenuti storici, geografici, bibliografici e iconografici -che sono stati poi elaborati e digitalizzati dalla Visivalab- è stata curata da Ruralis srl e Verderosa studio che hanno diretto anche l’esecuzione delle opere. All’evento di apertura del nuovo museo, alle ore 18 interverranno: -Carmine De Angelis, Sindaco di Chiusano, -Riccardo Auci, CEO Visivalab azienda realizzatrice del Museo digitale, -Sandro De Rosa, autore della ricostruzione 3D-virtual dell’Eremo, -Mario Marciano, coordinatore comunicazione Cammino di Guglielmo,- Angelo Verderosa, co-progettista e co-DEC del nuovo Museo in associazione con Ruralis srl, -Enrico Picardi, presidente della Proloco di Chiusano e -Gerardo De Angelis, presidente del Forum Giovani a cui è deputata la gestione e manutenzione del nuovo Museo. Alle 20 prenderà il via una camminata da Palazzo De Francesco all’Eremo di Santa Maria della Valle e alle 20,30 seguirà il ‘Concerto Eremo Classico’ con i maestri A. Loffredo, G. Ottaiano, G.P. Ottaiano e Y. Moriyama. Contestualmente si aprirà al pubblico l’esposizione di quadri e opere di Piero De Napoli e Armando Stabiano. La comunità di Chiusano attende con trepidazione questo appuntamento, nuovo concreto segnale del buon operare amministrativo dopo un lungo anno in cui tutto è rimasto fermo

Hacker rubano migliaia di passaporti dagli hotel italiani, in vendita online

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Migliaia di documenti di identità hackerati da alberghi italiani e messi in vendita nel dark web. E’ quanto compiuto dal gruppo di cyber criminali ‘Mydocs’. L’attività illecita – secondo quanto riferisce l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) – ha riguardato migliaia di scansioni ad alta risoluzione di passaporti, carte d’identità e altri documenti di riconoscimento utilizzati dai clienti al check-in. I blitz sono iniziati nel giugno scorso ma il gruppo di hacker durante l’ultimo fine settimana ha pubblicato nuovi post con i quali mette in vendita oltre 70 mila documenti ‘esfiltrati’ a quattro differenti strutture alberghiere. 

La notizia è stata anticipata oggi dal Corriere del Veneto, secondo cui tra gli esercizi colpiti figura l’Hotel Ca’ dei Conti a Venezia, al quale in luglio sarebbero state sottratte illecitamente 38mila immagini. Altri furti di dati sarebbero avvenuti negli alberghi Casa Dorita di Milano Marittima (2.300 documenti), Regina Isabella di Ischia (30mila) e Hotel Continentale di Trieste (17mila). La segnalazione dell’Agid risale al 6 agosto scorso: “Si tratta di scansioni ad alta risoluzione di documenti di riconoscimento utilizzati dai clienti durante le operazioni di check-in”, spiega l’agenzia, attribuendo l’azione a un gruppo “mydocs” che ha posto in vendita il materiale su un forum underground; i documenti sarebbero stati sottratti tra giugno e luglio 2025. Il comunicato è stato aggiornato l’8 e l’11 agosto, perché gli hacker hanno messo on line le immagini di 17mila documenti offuscati dai pixel, con l’offerta per la loro vendita, con cifre che vanno dagli 800 ai 10mila euro. Tra le vittime figurerebbe anche un albergo nelle Baleari, Hills Boutique Mallorca, struttura a cinque stelle. Dei casi italiani è stata informata anche la Polizia postale. Daniele Minotto, vice direttore dell’Associazione Veneziana Albergatori (Ava), ha precisato che gli albergatori per legge non possono archiviare file con i documenti dei clienti, ma basta che gli hacker abbiano accesso allo scanner per spedire carta di identità o passaporti alla Questura. “Non sono al corrente – ha dichiarato Salvatore Pisani, di Confindustria Turismo Venezia – di aggressioni massive; probabilmente questo attacco riguarda strutture piccole, che non sono adeguatamente protette, la nostra associazione ha attivato convenzioni e corsi di formazione per prevenire questi eventi”. 

‘Nuova Cusano’ attacca l’amministrazione Crocco: “Trasparenza negata, da tre mesi il sindaco blocca l’accesso al protocollo”

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Il gruppo consiliare di minoranza ‘Nuova Cusano’ denuncia pubblicamente il “grave ritardo con cui l’Amministrazione Comunale sta gestendo la richiesta di accesso periodico ai dati del protocollo informatico dell’Ente, avanzata formalmente già lo scorso 27 maggio 2025.
Con nota prot. 5197, i consiglieri comunali Marino Di Muzio, Antonella Crocco, Marianna Cassella e Pasquale Maturo avevano chiesto al Sindaco di poter esercitare, con cadenza quindicinale, il diritto di accesso previsto dall’art. 43 del Testo Unico degli Enti Locali, indicando sin da subito la disponibilità a concordare giorni e orari con l’ufficio competente, così da non arrecare intralcio all’attività ordinaria dell’Ente.
Il 30 giugno 2025 il Sindaco ha risposto riconoscendo l’ammissibilità della richiesta, ma subordinandola all’approvazione di un apposito regolamento comunale. Nella stessa nota, il primo cittadino ha ribadito che l’accesso sarebbe stato consentito secondo modalità da definire proprio nel regolamento annunciato.
Da allora, però, il nulla. Nonostante la questione sia stata nuovamente sollecitata nel corso del Consiglio Comunale del 29 luglio 2025, ad oggi non è stata presentata neppure una bozza di regolamento e, di fatto, i consiglieri di minoranza sono ancora impossibilitati ad esercitare pienamente il loro mandato.
«Sono trascorsi quasi tre mesi – dichiara il capogruppo Marino Di Muzio – e ci chiediamo quanto ancora dovremo attendere. Questo ritardo, che non trova giustificazione, si traduce in un ostacolo concreto all’attività di controllo che la legge ci riconosce. Non è accettabile che un diritto chiaro e riconosciuto venga di fatto svuotato da rinvii e pretesti procedurali».
Il gruppo Nuova Cusano sottolinea che la legge è inequivocabile: «i consiglieri comunali hanno diritto ad ottenere dagli uffici tutte le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato, e l’accesso al protocollo informatico – nei limiti di legge – è uno strumento fondamentale per garantire trasparenza, vigilanza e tutela dell’interesse pubblico».
Pertanto, concludono i consiglieri: «Se davvero si vuole un’amministrazione trasparente – concludono i consiglieri – si dia seguito immediato a quanto già dichiarato dal Sindaco, fissando tempi certi e consentendo l’accesso promesso. Continuare a rinviare significa, nei fatti, negare un diritto».

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