Chiedono un Consiglio comunale monotematico con la presenza del sindaco/commissario Manfredi. In alternativa, una rivalutazione dei loro appartamenti da espropriare. Oggi è partita una lettera dei proprietari di case a Borgo Coroglio. Destinatario non solo il commissario di governo per il Praru di Bagnoli. Ma anche Palazzo Chigi, la Regione Campania, il prefetto di Napoli. “L’ennesima Pec” sottolinea uno degli espropriandi.
Si dichiarano “favorevoli allo sviluppo della area ex Italsider“, ed anche all’America’s Cup a Bagnoli. Ma invocano “risposte” su una serie di questioni, considerandosi sinora insoddisfatti. Vorrebbero discutere in consiglio comunale di una revoca dell’esproprio. “Restare proprietari delle nostre case – spiega la lettera -, comprate con tanti sacrifici, anche dopo la rigenerazione di tutta l’area Sin”. Per ottenere questo, si dicono disposti a far ristrutturare gli edifici “a nostre spese”. Metterebbero mano al portafogli, insomma. E chiuderebbero un occhio sugli 1.2 miliardi di fondi pubblici, già stanziati per le bonifiche. Peraltro, a quei lavori giurano di pensarci da tanto. “Ci è stato impedito di farlo – obiettano – in quanto sembrava imminente l’esproprio, ma sono passati più di 5 anni con un nulla di fatto”.
In caso di risposta negativa, accetterebbero sì l’esproprio, ma su parametri nuovi. Ossia, valutando i loro immobili “non meno di 5.000 euro al mq”. Ad oggi, sostengono che la stima sia molto inferiore: 1000 euro a mq. Una somma da loro ritenuta distante dai “valori reali di mercato in zona”. Anche per altri motivi. I residenti reclamano un indennizzo per “l’inquinamento provocato dallo Stato”, da inserire nella pratica esproprio. Alle istituzioni, inoltre, chiedono pure “tempi certi” per queste procedure. Ma anche per i lavori di rigenerazione di Borgo Coroglio. In mancanza di riscontri, annunciano proteste durante le competizioni di vela.