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Prefetto di Napoli: “Rafforzate le misure per don Patriciello e la parrocchia”

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Misure di sicurezza intensificate sia per don Maurizio Patriciello, con la scorta rafforzata, che per la parrocchia San Paolo Apostolo di Caivano. E’ quanto ha deciso il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza che si è tenuto in serata in Prefettura a Napoli dopo che ieri un 75 enne imparentato con la malavita locale ha consegnato al prete anticamorra un foglio di giornale con all’interno un proiettile 9×21. Alla riunione con le forze dell’lordine e le istituzioni ha partecipato lo stesso prelato.
Un episodio gravissimo – ha sottolineato il prefetto di Napoli Michele di Bariper il quale dobbiamo andare oltre la solidarietà. La solidarietà è certamente importante, ma noi abbiamo bisogno di segnali ben precisi da parte di tutti e lo Stato questi segnali li sta già dando in maniera copiosa. Questa sera abbiamo stabilito una serie di attività alcune delle quali iniziate già un minuto dopo questo fatto increscioso. Abbiamo ulteriormente intensificato le misure di sicurezza, sia sul territorio e in particolare al Parco Verde, ma anche nei confronti di don Maurizio Patriciello. Credo lo dobbiamo ad una persona che sta dando molto e lo Stato non si sta tirando indietro. Don Maurizio – ha concluso il prefetto – non è solo un simbolo, ma è colui che ha creato le condizioni perché quel modello Caivano diventasse un modello da esportare in Italia”. 

L’Associazione Italiana Arbitri indice il Corso Nazionale per la stagione sportiva 2025/2026

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La Sezione di Benevento dà il benvenuto gratuitamente, a tutti gli interessati che abbiano compiuto alla data dell’esame il 14° anno di età e non abbiano superato il 40° anno. È possibile iscriversi anche se tesserati di una società calcistica: nei primi tempi di attività, infatti, è possibile ricoprire il “doppio ruolo” di arbitro e calciatore.
Al termine del Corso il candidato sosterrà una prova di esame, scritta e orale sul Regolamento del Gioco del Calcio ed un test di idoneità atletica. Dal momento del superamento dell’esame, si è ufficialmente un Arbitro dell’Associazione Italiana Arbitri FIGC e, pertanto, dalle domeniche successive si inizierà ad arbitrare.
Per ogni gara arbitrata spetta un rimborso spese sulla base della distanza chilometrica e durante le prime gare gli Arbitri saranno accompagnati da un “Tutor” che insegnerà loro il disbrigo delle pratiche burocratiche nonché la parte referendaria del dopo gara.
Ogni Arbitro dell’AIA è in possesso della Tessera Federale che gli consente di entrare gratuitamente in ogni Stadio per assistere a qualsiasi gara organizzata dalla FIGC su territorio Nazionale.
Fare l’arbitro – dichiara il Presidente di Sezione Daniele Mazzullasignifica mettersi in gioco, imparare a prendere decisioni, affrontare le sfide con equilibrio e maturare attraverso lo sport esperienze che restano per tutta la vita”.
Chiunque abbia intenzione di iscriversi al corso può inviare entro il 17 ottobre una mail con il proprio nome e cognome, data di nascita e recapito telefonico a: [email protected] oppure contattare i seguenti recapiti telefonici:
329 2567648 (Nazzareno Pisano)
3314428007 (Francesco Russo)

Martusciello: “Con le imprese di Confindustria Caserta contro le distorsioni dell’Asi”

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Luigi Della Gatta, presidente di Confindustria Caserta, ha denunciato con forza una situazione che va avanti da troppo tempo: imprese costrette a pagare oneri e affrontare contenziosi con l’ASI senza ricevere in cambio i servizi e le infrastrutture di cui avrebbero diritto. Le aziende non chiedono privilegi ma strade, collegamenti, legalità e trasparenza per poter crescere e competere.
Forza Italia è al fianco di Confindustria e di tutto il tessuto produttivo di Terra di Lavoro. Se il consorzio non riesce più a svolgere il suo ruolo, bisogna cambiare passo: meno burocrazia, più infrastrutture, più regole certe. La battaglia di Confindustria Caserta per difendere le PMI è la stessa battaglia politica che porteremo avanti noi, da Bruxelles alla Campania”.
Lo afferma Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo e segretario regionale del partito in Campania.

Zinzi (Lega): “Il risultato nelle Marche è di buon auspicio per la Campania”

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“Il risultato nelle Marche, con i marchigiani che premiano il buon governo del centrodestra sul territorio, è di buon auspicio per la vittoria anche in Campania”. Lo afferma il deputato e coordinatore della lega in Campania Giampiero Zinzi sottolineando che il centrodestra, ancora senza il candidato che sfiderà Roberto Fico, “troverà una sintesi nel più breve tempo possibile, per portare la nostra regione fuori dagli anni di malgoverno, di logiche clientelari e di mancate promesse”.
La Lega, aggiunge Zinzi, “è pronta. Il partito è cresciuto grazie al lavoro di squadra e si è rafforzato sempre di più con i tanti amministratori che hanno deciso di continuare a servire i cittadini condividendo il nostro percorso politico. La Lega sarà grande protagonista del cambiamento in Campania di fronte all’inconsistenza di un campo largo che oggi ha dimostrato tutti i suoi limiti”.

Pietrelcina, il vicesindaco Cardone: “Adozione della revisione del PUC”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del  vicesindaco di Pietrelcina Nicolino Cardone.

E’ stato pubblicato in data odierna sul sito del comune di’ Pietrelcina l’avviso di deposito della revisione del piano urbanistico comunale.

Nei prossimi 45 giorni è consentito a tutti i soggetti pubblici e privati proporre
osservazioni contenenti modifiche ed integrazioni alla Revisione del Piano.

La variante al PUC è stata adottata nel pieno rispetto della normativa vigente dopo 12 mesi dall’adozione della determina di indirizzo per la revisione dello stesso.

Parlare di approvazione ‘alla chetichella’ da parte di qualcuno è una forzatura retorica che non trova riscontro nei fatti: gli atti sono pubblici e accessibili, e l’intero iter prevede la possibilità per i cittadini di presentare osservazioni.

Le modifiche proposte puntano a razionalizzare la classificazione urbanistica e a renderla più coerente con le esigenze attuali del nostro paese.

L’adozione in Giunta è stato un atto previsto dalla procedura e non esclude, anzi prevede, un successivo passaggio in Consiglio.

Siamo sempre stati aperti al confronto. L’urbanistica non è uno strumento da utilizzare per la polemica politica, ma per pianificare in modo efficace il futuro del territorio. Ci auguriamo che anche la Minoranza voglia dare un contributo costruttivo.

Polizia di Stato, lo speciale in fotografie su “Pace e sicurezza”

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Nella giornata del Patrono della Polizia di Stato verrà distribuita un’edizione straordinaria di Polizia Moderna, mensile ufficiale della Polizia di Stato, dal titolo Pace e sicurezza, dedicata all’impegno della Polizia di Stato nei giorni dei funerali di Papa Francesco e dell’elezione di Papa Leone XIV.

Lo speciale Pace e sicurezza racconta le professionalità e le attività messe in campo per garantire, in una cornice di massima serenità e sicurezza, le esequie di Papa Francesco, il conclave e l’intronizzazione di Papa Leone XIV.

Un racconto cadenzato da fotografie inedite, dalle voci dei protagonisti della sicurezza e del mondo ecclesiastico, dalle impressioni degli esperti di comunicazione e dalle testimonianze di giovani studenti della LUMSA e dei volontari delle Associazioni Santi Pietro e Paolo presenti in piazza San Pietro: storie dietro la grande storia, nei giorni in cui il mondo si è ritrovato a Roma, con migliaia di pellegrini e fedeli nonchè oltre 140 delegazioni straniere e capi religiosi.

Con una tiratura di un milione e duecentomila copie e grazie alla collaborazione per la distribuzione di Poste Italiane, è stato possibile inviare gratuitamente questo numero speciale ai fedeli delle venticinquemila parrocchie d’Italia, oltre che alle Questure, agli abbonati e alle autorità istituzionali. Pace e sicurezza in formato digitale ha raggiunto in tutto il mondo anche i 103 nunzi apostolici.

Nella prefazione, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rimarca il legame inscindibile tra pace e sicurezza, concetti che si sono concretizzati nel volto rassicurante degli uomini e delle donne delle Forze dell’Ordine impegnati in quei giorni e nelle strategie adottate per prevenire qualsiasi turbamento della convivenza civile.

Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, nell’articolo che porta la sua firma, sottolinea come la pace – oggi un bene sempre più raro e prezioso – è al centro dell’impegno della Santa Sede nella comunità internazionale, nel costante tentativo di costruire ponti fra persone, popoli e culture.

Il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, nel suo editoriale, esprime profonda riconoscenza per la sinergica collaborazione tra tutte le forze di polizia, la Gendarmeria Vaticana e le associazioni di volontariato coinvolte, ricordando come la sicurezza rappresenti il presupposto fondamentale per l’esercizio della libertà religiosa, una delle più antiche espressioni della libertà umana.

Tra i vari contributi, quello di Alessandro Gisotti, Vice Direttore editoriale dei media vaticani, già direttore ad interim della Sala stampa della Santa Sede, che sottolinea “l’importanza della comunicazione in occasione della morte del Papa Francesco e dell’elezione di Papa Leone XIV.

In particolare, la comunicazione vaticana in quei giorni ha rappresentato un servizio pubblico globale, non solo per i media cattolici ma per le migliaia di giornalisti di oggi cultura, lingua e nazione, che sono arrivati a Roma per raccontare un evento – il passaggio da un Papa ad un altro – che ha in sé il fascino della tradizione e dello sguardo verso il futuro”.

Anche il giornalista Aldo Cazzullo ha scritto su Pace e Sicurezza, elogiando l’efficienza dell’apparato di sicurezza, capace di gestire l’arrivo di decine di Capi di Stato e di Governo e, al contempo, di garantire l’incolumità dei pellegrini, il tutto in un Anno Giubilare già denso di eventi.

Nel suo contributo al numero speciale, Cazzullo propone anche una riflessione sulle nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale, che rischia di sostituire e marginalizzare l’uomo, esprimendo tuttavia fiducia nella saggezza di Papa Leone XIV, capace di indicare la giusta direzione per affrontare questi rischi.

 

Morto il padre di Lukaku, ‘non sarò più lo stesso’

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Lutto per Romelu Lukaku: l’attaccante del Napoli ha annunciato su Istagram la morte del padre. “Grazie per avermi insegnato tutto quello che so – scrive il numero 9 postando una foto di lui da piccolo con il padre – ti sarò per sempre grato. La vita non sarà mai più la stessa, non sarò più lo stesso”.
Mi proteggi e mi guidi come nessun altro potrebbe fare, il dolore e le lacrime scorrono a fiumi ma dio mi darà la forza per rimettermi in sesto” dice ancora Lukaku che poi chiude così il post: “Grazie di tutto Roger Menama Lukaku. Vecchio re, per gli amici. Mio papà”. 

Cancello ed Arnone, inaugurata la mensa scolastica alla primaria Foscolo: parte il tempo pieno

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E’ partito il tempo pieno per gli alunni delle classi prime della scuola primaria Ugo Foscolo di Cancello ed Arnone. Questa mattina il sindaco Raffaele Ambrosca ha inaugurato la mensa scolastica alla presenza della dirigente Annamaria Verile e di don Sabatino Sciorio che ha benedetto i locali.

E’ un traguardo che non è arrivato da solo, ma grazie ad un lavoro costante, fatto di impegno, determinazione e collaborazione – ha evidenziato la delegata alla pubblica istruzione Maria CaimanoUn grazie sincero alla Dirigente scolastica, agli uffici comunali e a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo passo così importante. Oggi festeggiamo non solo una nuova struttura, ma un’opportunità in più per il futuro dei nostri ragazzi!”.

L’avvio del tempo pieno e l’inaugurazione della nuova mensa sono il risultato del lavoro di programmazione della nostra amministrazione – ha sottolineato il primo cittadino Raffaele Ambrosca – siamo riusciti a realizzare la struttura grazie ai fondi del PNRR dimostrando per l’ennesima volta la capacità di capitalizzare tutte le opportunità che ci sono per la nostra comunità. Il nostro obiettivo è sempre quello di potenziare e migliorare la qualità dei servizi. Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo in questa direzione”.

Italia, il rischio di spegnere il motore mentre accelera

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Negli ultimi anni l’Italia ha conosciuto una fase di crescita che ha sorpreso molti osservatori. Dopo la recessione del 2020, il prodotto interno lordo è aumentato di oltre il dieci per cento tra il 2021 e il 2022, riportando l’economia ai livelli pre-pandemia e collocando il Paese tra i migliori in Europa. La crescita si è poi stabilizzata, ma senza interrompersi, consentendo di mantenere una traiettoria positiva e in linea con i principali partner continentali. L’occupazione ha raggiunto nel luglio 2025 la soglia record di 24,1 milioni di lavoratori, con la disoccupazione scesa al 6,7 per cento, il minimo dal 2009. Parallelamente, le agenzie di rating hanno rivisto al rialzo l’outlook sul sistema Paese, segnalando una maggiore fiducia dei mercati internazionali.

Questi risultati non sono stati casuali. Sono stati il frutto di una combinazione di fattori: l’attuazione del PNRR, che ha già mobilitato oltre 70 miliardi di euro di risorse, generando un effetto leva significativo anche sugli investimenti privati; la stagione dei prestiti garantiti dallo Stato, che ha dato ossigeno a migliaia di imprese durante le fasi più critiche; il credito d’imposta legato alla ZES Unica, che ha offerto al Mezzogiorno una leva concreta di competitività. La combinazione di queste misure ha innescato un ciclo virtuoso: le imprese hanno potuto rinnovare macchinari, digitalizzare processi, assumere nuove risorse.

Oggi, però, si profila un rischio evidente. Tre strumenti che hanno contribuito a questa stagione di crescita rischiano di esaurirsi nello stesso arco temporale. Il PNRR è destinato a chiudersi entro il 2026. Le garanzie pubbliche, che negli anni scorsi hanno reso possibile il credito bancario a condizioni sostenibili, sono finite al centro del dibattito politico: il ministro Giorgetti ha annunciato la volontà di ridurle drasticamente, ma senza garanzie statali le banche tenderanno ad alzare i costi o a ridurre l’erogazione di prestiti, con il risultato di penalizzare soprattutto le PMI che stanno investendo. La ZES Unica, infine, non ha ancora un orizzonte certo oltre il prossimo anno. Occasioni e misure che si chiudono contemporaneamente rischiano di privare il motore della crescita del carburante necessario per continuare a girare.

Se si guarda agli altri Paesi europei, il confronto non è rassicurante. La Francia, che non vive una stabilità politica, ha comunque prorogato fino al 2030 il credito d’imposta per ricerca e innovazione e ha lanciato un piano pluriennale per la transizione industriale da oltre cinquanta miliardi. La Germania, pur in un contesto di rigore finanziario, ha istituito un fondo straordinario da duecento miliardi per accompagnare la trasformazione energetica e sostenere l’industria fino al 2027. La Spagna, dal canto suo, ha scelto di trasformare parte delle risorse del Next Generation EU in strumenti permanenti di supporto alle piccole e medie imprese e ai processi di digitalizzazione. L’Italia rischia invece di essere l’unico grande Paese a ridurre simultaneamente incentivi, garanzie e investimenti pubblici proprio nel momento in cui la crescita aveva ricominciato a consolidarsi.

Non si tratta di invocare un prolungamento indefinito di misure straordinarie. È evidente che non si possa vivere di emergenze perpetue. Ma è altrettanto evidente che passare da una fase espansiva a un vuoto normativo e finanziario rappresenterebbe un errore strategico. La sfida non è quella di moltiplicare i sussidi, bensì di trasformare l’esperienza straordinaria in una politica ordinaria di sviluppo.

Serve dunque un percorso che renda permanenti le condizioni di competitività create in questi anni. Un quadro fiscale semplice e automatico per chi investe in innovazione, digitalizzazione ed export; un sistema di garanzie pubbliche selettive che non sostituisca il mercato ma lo accompagni, garantendo l’accesso al credito a imprese solide con piani di crescita; una ZES che non sia un incentivo a tempo, ma una piattaforma stabile di attrazione internazionale, fondata su semplificazioni amministrative, logistica moderna e certezza delle regole.

Il nodo di fondo è la costruzione di un nuovo patto tra Stato, imprese e sistema bancario. Alle istituzioni spetta il compito di garantire stabilità normativa e programmare con anticipo la fase post-PNRR. Al credito privato spetta la responsabilità di accompagnare le imprese nella crescita, non solo di selezionare i rischi. Al sistema produttivo spetta la prova di trasformare incentivi e agevolazioni in lavoro stabile, innovazione e sostenibilità.

Il ciclo espansivo degli ultimi anni ha dimostrato che il Paese è in grado di crescere quando vengono messi a disposizione strumenti adeguati. La domanda ora è se l’Italia saprà consolidare questa crescita o se, al contrario, rischierà di disperderla. Non servono promesse, serve programmazione. Non servono misure spot, ma visione. La vera sfida non è stata crescere: sarà continuare a farlo.

Flavian Basile – presidente Ance Benevento

Don Patriciello: “Ora sono preoccupato”

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Ora si, sono preoccupato”. Il giorno dopo, don Maurizio Patriciello risponde al telefono all’ANSA e torna su quanto accaduto ieri nella parrocchia di Caivano, quando il 75enne Vittorio De Luca gli ha consegnato un plico contenente un colpo di pistola durante la messa.
Vittorio – spiega – è una persona cui voglio bene, non ha mai dato problemi, ma è il suocero di Mimmo Ciccarelli, colui che con i suoi fratelli ha messo in piedi il clan Ciccarelli Sautto”. Il parroco anticamorra svela poi che il 75enne era andato in chiesa il giorno prima. “Viene da me e mi dice una cosa strana del tipo ‘tanto a me nessuno mi fa niente perché mi hanno riconosciuto incapace di intendere’. Sul momento non ho dato particolare peso a quelle parole. Ora si”.
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