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Il Tar conferma lo scioglimento comune di Pratola Serra

Pratola Serra
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Pratola Serra (Av) –  Il provvedimento di scioglimento per forme d’ingerenza della criminalità organizzata del Comune di Pratola Serra, centro di meno di 4 mila abitanti alle porte di Avellino indicato come la città dei motori, “deve ritenersi pienamente legittimo“. Con questa motivazione il Tar del Lazio ha respinto il ricorso proposto dall’ex amministrazione, con in testa l’ex sindaco Emanuele Aufiero, così confermando il decreto
di scioglimento emesso dal Presidente della Repubblica il 26 ottobre 2020.

Secondo i giudici amministrativi “i numerosi elementi riportati nelle relazioni a sostegno dell’esistenza di un condizionamento dell’apparato amministrativo del Comune da parte di soggetti collegati alla criminalità locale, la cui sussistenza non è stata efficacemente contestata con le doglianze proposte, evidenziano un quadro probatorio ampiamente idoneo a supportare le determinazioni impugnate“.

Premettendo che “il provvedimento di scioglimento non ha natura sanzionatoria, ma preventiva, con la conseguenza che, ai fini della sua adozione, è sufficiente la presenza di elementi che consentano di individuare la sussistenza di un rapporto tra l’organizzazione mafiosa e gli amministratori dell’ente considerato infiltrato” e che l’Amministrazione gode di un’ampia sfera di discrezionalità nel valutare gli elementi raccolti, il Tar ha ritenuto che “la relazione prefettizia, poi recepita dal provvedimento di scioglimento, ha riportato una serie di vicende significative di una notevole interferenza nella gestione della cosa pubblica da parte di soggetti collegati alla locale criminalità organizzata”.

E sul  quadro  emerso le contestazioni contenute nel ricorso si palesano inidonee a confutare le valutazioni operate dall’Amministrazione, poiché non elidono gli elementi sostanziali che emergono da quanto riportato, incentrandosi sull’ipotetico diverso significato o l’irrilevanza di alcune circostanze che però non possono essere riguardate singolarmente, ma devono essere apprezzate con riferimento al contesto delineato”.

In aggiunta, «nelle relazioni poste a fondamento del provvedimento di scioglimento non sono stati solo gli aspetti di rilevanza penale ad essere stati stigmatizzati, ma anche la tendenza dell’attività degli organi politici a non porre in essere ciò che era loro compito nel dare luogo ad un’opera di vigilanza e controllo dell’apparato burocratico, al fine di evitare ingerenze da parte della criminalità organizzata». Alla luce di tutti gli elementi raccolti, quindi, «il provvedimento di scioglimento in esame deve ritenersi pienamente legittimo».

Il Monza si rinforza, ufficiale l’ingaggio di Salvatore Molina

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Il Monza, prossimo avversario del Benevento, ha ufficializzato  l’ingaggio dell’esterno Salvatore Molina, centrocampista proveniente dal Crotone. Il giocatore ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2023. Di seguito il comunicato del club brianzolo:

“Il primo acquisto del 2022 del Monza è Salvatore Molina, duttile centrocampista proveniente dal Crotone, che ha firmato un contratto col club biancorosso fino al 30 giugno 2023. Nato il 1 gennaio 1992 a Garbagnate Milanese (Mi), vanta 33 presenze con un gol in Serie A e 196 con 9 reti in Serie B. Cresce nel settore giovanile dell’Atalanta, che dopo i prestiti a Foggia, Barletta e Modena, lo fa debuttare in Serie A nella prima parte della stagione 2014-15, in cui colleziona quattro presenze in campionato. Nel gennaio 2015 approda in prestito al Carpi con cui vince subito il campionato di Serie B, centrando da protagonista la storica prima Promozione in Serie A del club emiliano. Dopo le nuove esperienze in Serie B con Cesena, Perugia e Avellino, nell’estate 2018 approda a Crotone, dove alla seconda stagione conquista un’altra Promozione in Serie A. L’allenatore di quel Crotone era Giovanni Stroppa. Giovanni Stroppa e Salvatore Molina si ritrovano ora a Monza, per vivere insieme una nuova stimolante avventura biancorossa”.

Il sindaco di Apice: “Disponibili a riaprire subito il nostro Hub vaccinale”

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Apice (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del sindaco di Apice, Angelo Pepe, sulla disponibilità a riaprire subito l’hub vaccinale del suo paese in considerazione dell’aumento dei contagi: 

“In queste ultime due settimane abbiamo registrato un sensibile aumento di cittadini residenti risultati positivi al Coronavirus. La modifica della normativa vigente e le nuove disposizioni dell’ASL non prevedono più la comunicazione in tempo reale al Comune dei casi di positività che invece vengono direttamente comunicati al cittadino con la conseguente attivazione del protocollo (isolamento, quarantena, tampone di controllo).

Grazie al grande senso di responsabilità dei nostri concittadini riusciamo a garantire alla popolazione la corretta informazione del dato di diffusione del contagio sul nostro territorio, attraverso il bollettino che viene messo in rete ogni sera. Guardando al dato della Provincia, voglio ringraziare tutti i cittadini di Apice per la grande responsabilità che stanno dimostrando in questi mesi difficili nel rispetto delle norme e delle disposizioni sul distanziamento sociale e sull’uso dei dispositivi di sicurezza. Un grazie speciale va anche a tutte le attività economiche e commerciali che garantiscono meticolosamente nei loro esercizi il rispetto delle regole e alle forze dell’ordine.

Abbiamo cercato in questi mesi di contemperare le esigenze di vita e di lavoro con la lotta al virus. Nessuna misura, però, è efficace quanto il vaccino. Vaccinarci è l’unico strumento che abbiamo per vivere più sereni, ridurre la circolazione del virus e, soprattutto, i suoi effetti peggiori come dimostrano i dati degli ultimi mesi. Per queste ragioni e per favorire la massima copertura sul nostro territorio, farò presente al Direttore dell’Asl, Gennaro Volpe, la disponibilità alla riapertura dell’Hub Vaccinale ad Apice, già nella prima fase sostenuto a nostre spese e grazie al lavoro del COC, e che ha rappresentato un presidio fondamentale per l’intera provincia sannita, sia in termini di organizzazione che di gestione. Disponibilità che si estende anche per le inoculazioni del vaccino ai più piccoli, fascia 5-12 anni.

Inoltre, ribadiamo a tutti i cittadini che stanno vivendo la difficoltà dell’isolamento e della quarantena che è stato riattivato il servizio di consegna a domicilio dei farmaci e dei beni di prima necessità che sarà svolto dal gruppo comunale di Protezione Civile – P.A. LARABA.”

Castelvenere, domani torna l’open day vaccinale

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Castelvenere (Bn) – A Castelvenere raddoppia l’open day vaccinale. Dopo l’esperienza di domenica scorsa, che ha portato alla vaccinazione di oltre 500 persone, tra cui anche no vax, domani, 6 gennaio, l’amministrazione comunale del sindaco Alessandro Di Santo, in collaborazione con la Asl del capoluogo sannita, retta dal dg Gennaro Volpe, ed i medici di medicina generale del posto, organizza una nuova giornata per le vaccinazioni, a partire dalle ore 9 e fino alle ore 13.

In particolare verranno somministrate le prime dosi a tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni; le seconde dosi, secondo il calendario prestabilito; le terze dosi, a condizione che siano trascorsi 5 mesi dalla seconda dose e che abbiano più di 16 anni.

Per l’occasione, è previsto l’uso del vaccino Moderna per le terze dosi, e del vaccino Pfizer (12-18 anni) e per le seconde dosi programmate.

“Continuiamo – commenta il sindaco Di Santo, che è anche medico di medicina generale – nella nostra attività di lotta al Covid perché solo vaccinandoci tutti sarà possibile uscire definitivamente dal tunnel della pandemia”.

 

Covid-19, sono 65 i ricoveri al San Pio: nessun decesso nell’ultimo giorno

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Benevento – Cinque pazienti sono stati dimessi dal reparto Covid dell’ospedale San Pio nelle ultime ventiquattro ore. Due di loro, prima degenti nel reparto Malattie Infettive, sono tornati a casa e si trovano attualmente in isolamento fiduciario presso le rispettive abitazioni. Due bambini ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale Covid, invece, sono stati trasferiti in reparto di degenza ordinaria andando ad azzerare il numero di casi accertati e ad incrementare conseguentemente di due unità i casi sospetti. 

Sono dunque 65 i pazienti attualmente ricoverati, di cui 28 residenti nel Sannio e 37 provenienti da altre province. Fortunatamente nell’ultima giornata non è stato registrato alcun decesso. 

 

Covid, anche al Policlinico di Napoli il reparto pediatrico è pieno di bimbi

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Napoli – “Siamo pieni ormai come ci accade da alcune settimane. Abbiamo otto posti letto sempre tutti occupati, facciamo un turn over di ricovero molto veloce, mandando a casa i bimbi che sono migliorati”. Così Alfredo Guarino, professore ordinario di pediatria all’università Federico II di Napoli espone all’ANSA la situazione del reparto al Policlinico Federico II di Napoli nella quarta ondata del Covid, che colpisce molto i bimbi.

“La situazione è molto difficile – spiega Guarinosoprattutto con il cluster di bambini dai 2 ai 12 anni che sono cronici oncologici e prendono il Covid, che non è una malattia terribile sui bimbi sani ma in questo momento molto grave per chi ha già delle proprie malattie. Penso appunto agli oncologici ma anche a chi ha la bronchiolite. Da noi medici pediatri arriva un messaggio molto forte per i bimbi malati cronici che vanno vaccinati. Poi abbiamo bimbi senza malattie di base che sono più piccoli. Noi lavoriamo per loro con grande impegno, ognuno ha la propria stanza con la mamma che per noi deve restare sempre con i figli in una condizione di biocontenimento, non si separano ma i bimbi soffrono”.

Il virus tra i bambini continua intanto a crescere: “lo fa maledettamente – spiega Guarino – sia dalla grande contagiosità della variante Omicron che dalle feste di Natale. Mesi fa avevo parlato di una tempesta perfetta di covid in arrivo ed è quello che succede oggi, abbiamo patogeni con virus respiratori che si mischia con il covid, è un caos, mischiare patologie e sovraffollare il biocontenimento. Ora abbiamo otto posti letto occupati tutti, non facciamo in tempo a dimetterne qualcuno che ne arrivano altri, il nostro telefono è una red line. Il reparto in questo momento è nelle massime dimensioni possibili, poi se sarà necessario allargare bisogna trovare soluzioni. Noi intanto lavoriamo a pieno regime sono saltate le vacanze e ci impegniamo anche con gli specializzandi del quarto e quinto anno, ragazzi del ’99 con cui gestiamo il reparto e devo dire che sono veramente bravi”.

LEGGI ANCHE – https://www.anteprima24.it/napoli/covid-napoli-reparto-santobono-pieno-bambini-ricoverati/

Via libera dell’Asl, il Napoli parte per Torino

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Nonostante un numero molto alto di contagiati, il Napoli parte regolarmente alla volta di Torino. La ASL Napoli 1 ha deciso di non intervenire e  non ha disposto alcun tipo di divieto per il club partenopeo che dunque stasera arriverà in Piemonte, dove domani scenderà in campo contro la Juventus di Massimiliano Allegri. In totale sono 7 i contagi accertati, tra cui 6 calciatori. Il Napoli può scendere in campo, perché ha comunque a disposizione, al netto anche di diversi infortuni, più di 13 elementi in rosa.

Il comunicato ufficiale dell’Asl: “In merito all’accertato focolaio di positività al Covid-19 relativo alla SSC Napoli, l’ASL Napoli 1 Centro rende noto che alla conclusione dell’indagine epidemiologica è stata confermata la presenza di diverse positività, anche nell’ambito del gruppo squadra, e che per tutti i soggetti risultati positivi è stato disposto l’isolamento. Per i contatti stretti individuati è invece stato disposto il rispetto di quanto previsto al punto 1 della Circolare del Ministero della Salute n° 60136 del 30.12.2021.

È stato inoltre ribadito alla Società Calcio Napoli che il gruppo squadra, alla luce dell’acclarato focolaio di positività che tra l’altro presenta un continuo trend di casi positivi, dovrà attenersi scrupolosamente al massimo rispetto delle norme di contenimento e riduzione del rischio. La Società Calcio Napoli, alla luce del sopracitato focolaio e nel principio della massima cautela, provvederà a valutare ogni altra misura preventiva/restrittiva utile ad impedire la diffusione del contagio”.

 

I precari del San Pio: “Trattati come lavoratori di serie B, usciamo sconfitti”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dei quindici precari impiegati dall’ A.O. San Pio per l’emergenza COVID-19 che sono stati tagliati dall’organico il 31 dicembre scorso. La nota fa seguito all’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Mosti
 
“Con profondo rammarico usciamo sconfitti e avviliti da questo incontro. Non abbiamo ricevuto le risposte in cui confidavamo. Il confronto non ha portato ad alcuna soluzione utile per nessuna delle parti. Ci hanno congedato con le parole “ci dispiace, ma abbiamo le mani legate”, scaricando le responsabilità sui “sacri” vincoli regionali. Ci sentiamo trattati come cittadini e lavoratori di serie b. Non è ammissibile che, in quanto interinali, non possiamo essere equiparati a tutti i colleghi che hanno avuto il privilegio di godere della proroga di De Luca, pur presidiando ambulatori. Noi, invece, che eravamo a difesa dell’azienda ospedaliera ‘San Pio’, veniamo scaricati senza troppe lusinghe. Non è concepibile che a chi vuole difendere il proprio territorio e la salute del prossimo venga suggerito dal primo cittadino: “dirigetevi altrove, dove il lavoro c’è, il percorso è più breve”. Se questa è la condizione del nostro territorio, della nostra regione, forse non vale la pena neanche di lottare. Ma noi non ci arrendiamo, abbiamo fiducia nelle nostre capacità. La nostra voce non si spegnerà e continuerà a far rumore anche nella tempesta più violenta. Ringraziamo il Sindaco, il direttore sanitario e il direttore amministrativo per l’incontro. Ci dispiace per la mancata partecipazione del direttore generale”. 
 

Aumentano i casi Covid tra detenuti e agenti nelle carceri campane

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Benevento – “Oggi ci siamo recati nel carcere di Poggioreale. Abbiamo notato come all’interno delle sale comuni, come la sala colloqui familiari-detenuti e nella sala di attesa, nella stragrande maggioranza dei casi né detenuti ne i familiari utilizzano i dispositivi di protezione individuale, quali mascherine e gel igienizzanti, durante il momento colloquiale e non viene garantito alcun distanziamento fisico necessario. A fronte di una popolazione carceraria di 2192 detenuti, ad oggi risultano 56 detenuti e 21 agenti contagiati. Abbiamo incontrato il Direttore del carcere, il Comandante ed il vicecomandante, il responsabile dell’area sanitaria carceraria e quello dell’Asl Na1. Con nostro rammarico abbiamo constatato, inoltre, che familiari ed avvocati possono entrare all’interno della struttura carceraria senza che vi sia bisogno o obbligo di mostrare ne Green pass in corso di validità, né tantomeno un tampone che ne certifichi la negatività al Covid19″.

Così Samuele Ciambriello, Garante Campano dei Detenuti e Pietro Ioia, Garante napoletano all’uscita dal carcere di Poggioreale.

“L’Asl – continuano i due Garanti – avvii concretamente una campagna di vaccinazione per le seconde e terze dosi ed una campagna di sensibilizzazione per chi ancora non ha effettuato nemmeno la prima di dose di vaccino. Abbiamo ricevuto la disponibilità da parte del cappellano del carcere, Don Franco Esposito, di poter allestire un Hub interno nella Cappella del carcere. In tal modo si potrebbe procedere in maniera repentina ed efficace. Ci auguriamo, inoltre, che Governo e Parlamento modifichino la norma che, attualmente, non prevede l’obbligo vaccinale per i familiari che fanno visita ai detenuti e per gli avvocati degli stessi. Inoltre ai detenuti diciamo di essere in prima persona artefici del proprio diritto alla salute, procedendo alla vaccinazione”.

Complessivamente attualmente in Campania ci sono 198 detenuti contagiati, due ricoverati in ospedale, e 111 agenti contagiati. I Garanti comunicano altresì che ieri sera nel carcere di Poggioreale un detenuto straniero del padiglione Salerno è morto per cause ancora da accertare.

“Mutare il carcere – concludono Ciambriello e Ioia – significa soprattutto avviare un processo culturale che conduca alla garanzia dei diritti ed alla certezza della pena, facendo divenire le strutture carcerarie uno spazio trasparente. Ci auguriamo, altresì, che per combattere e superare il sovraffollamento carcerario venga rivista l’attuale logica custodialista ed afflittiva, ponendo le basi affinché vengano riconosciute pene alternative al carcere.

L’ultimo nostro augurio, infine, è che si mobilitino tutte le forze sane che possono e devono attraversare questo “luogo chiuso”, ritenendolo, perchè no, una risorsa a disposizione della comunità”.

Covid, a Napoli il reparto del Santobono è pieno: 20 bimbi ricoverati

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Napoli – “La situazione è difficile. Abbiamo raddoppiato i posti letto per i bimbi con il covid, passando da 10 a 20 che oggi sono tutti pieni”. Così Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, spiega all’ANSA la situazione difficile dell’ospedale pediatrico, punto di riferimento per i bambini di tutta la Campania.

“Il reparto – spiega Tipo – è completamente pieno. Abbiamo una percentuale di accessi al pronto soccorso di bimbi malati di covid di 50 al giorno. Sono numeri inimmaginabili fino a due settimane fa, che non avevamo mai avuto. La maggior parte si tratta di bimbi lattanti, al di sotto di un anno. Hanno la febbre anche alta che spaventa i genitori che li portano qui e dal nostro tampone emergono positivi. Per fortuna non tutti necessitano del ricovero, la maggior parte non hanno patologie respiratorie né sono disidratati e quindi li mandiamo a casa con controlli del pediatra di base. Meno del 10%, invece, li ricoveriamo”.

Una situazione difficile per il Santobono che però affronta con coraggio la pandemia che sta attaccando la società dei bambini: “I genitori – spiega Tipo – sono spaventati e cerchiamo di rassicurarli, spieghiamo loro le manifestazioni da tenere sotto controllo e di interfacciarsi con il pediatra di famiglia, che poi ci ricontatta se vede che la cosa stesse stiano peggiorando. L’Omicron si comporta così, lo dicevamo da tempo che se una buona parte dell’età adulta è vaccinata, il virus per sopravvivere deve aggredire chi non ha anticorpi e quindi parliamo dei bimbi non vaccinati da 0-5 anni, in cui il covid trova terreno molto fertile. Attualmente i bambini costituiscono infatti il 30-35% di tutti i positivi in Italia”.

Numeri forti che colpiscono sia figli di genitori non vaccinati che con due somministrazioni. La maggior parte dei bambini al Santobono è in degenza normale, tranne uno che attualmente è in terapia intensiva: “Abbiamo un bimbo – spiega il primario – che ha delle comorbilità con una situazione complessa. Ha 3-4 anni e una sindrome genetica importante con il covid che peggiora la sua condizione di base. Poi abbiamo due bimbi con problemi respiratori che hanno avuto ossigeno, mentre tutti gli altri hanno febbre alta e problemi gastrointerstinali, li teniamo ricoverati per 4-5 giorni, poi stanno meglio e li dimettiamo per proseguire terapia a casa”.

LEGGI ANCHE – https://www.anteprima24.it/napoli/covid-policlinico-napoli-reparto-pediatrico-pieno-bimbi/

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