Pronto soccorso al limite del collasso con posti letto Covid esauriti; personale medico e paramedico sotto organico in grande difficoltà; pazienti in attesa dei risultati del tampone molecolare che nel frattempo hanno bisogno del ricovero. Le strutture ospedaliere irpine, a partire dall’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, sono messe a dura prova dalla variante Omicron che vede la provincia di Avellino quella maggiormente colpita dalla quarta ondata della pandemia.
L’Irpinia è infatti nella top ten del tasso di incidenza dei contagi in Campania: i primi nove comuni sono infatti collocati in provincia di Avellino (il decimo è Maiori, in provincia di Salerno, ndr). L’ospedale “Frangipane” di Ariano Irpino ha riconvertito il reparto di Medicina generale in posti letto Covid mentre la quasi totalità dei posti letto del “Moscati” di Avellino sono occupati da pazienti contagiati: 25 su 28 in degenza, 3 su 6 posti letto in terapia intensiva. Il numero dei nuovi contagi ha sfiorato ieri quota 600 e il numero appare destinato ad aumentare. Anche per questo si prova ad accelerare sulle vaccinazioni nei 22 centri dislocati sul territorio provinciale mentre, per il secondo giorno consecutivo, sono proseguite le vaccinazioni drive trough presso la caserma “Berardi” di Avellino destinate a soggetti non deambulanti.






La conferenza stampa è indetta dallo storico presidente del “Trofeo Shalom” Nunzio Raffio, che evidenzia la sua particolare gratitudine “ai partners commerciali e a Francesco Sangiuolo, uno dei soci dell’Asd Shalom, per il suo importante supporto a sostegno della realizzazione del nostro calendario 2022“. Il presidente Raffio sottolinea, inoltre, “la rilevante soddisfazione per essere riusciti, tutti insieme e grazie all’alacre ed intenso impegno dell’intero staff organizzativo, a tenere in vita e con eccelsi risultati il nostro trofeo nazionale, nonostante le note avversità pandemiche. Ed ora, proiettiamoci dunque con il consueto entusiasmo verso la prossima edizione, di un evento che rappresenta ormai da tempo un patrimonio dell’intero Sannio e non solo“.
















