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Quando chiudeva i servizi di Novantesimo Minuto era, per certi versi, ancora più spettacolare di quanto non lo fosse il Napoli in campo. Ed erano gli anni di Diego Armando Maradona, Bianchi e Bigon in panca, i due scudetti, le parate coi piedi di Garella e le cure mediche di Salvatore Carmando. Eppure lui, Luigi Necco, metteva sempre la firma ai suoi servizi con quel tocco istrionico che era di pochi.

Non ce l’ha fatta Necco, ci saluta come sapeva fare solo lui a fine servizio, all’età di quasi 84 anni (li avrebbe compiuti a maggio, il mese del primo scudetto azzurro). Oltre al calcio, si dedicò anche all’archeologia, sua grande passione. Fu gambizzato per una vicenda che riguardò il presidente dell’Avellino Sibilia ed il clan Cutolo: lui accese i riflettori sulla vicenda e fu sparato in un ristorante irpino.