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La riapertura delle attività commerciali è ripiombata al centro del discorso negli ultimi giorni, ma dal governo hanno subito fatto sapere che è avventato stabilire una data per porre fine al lockdown. Le misure saranno allentate gradualmente, secondo le valutazioni del comitato tecnico-scientifico. Pensare che l’Italia sia fuori dall’emergenza è un’utopia, nonostante il traffico veicolare sia aumentato in maniera preoccupante nell’ultima settimana.

Come riporta l’edizione odierna del quotidiano “La Repubblica”, da uno studio dell’Inail basato su modelli matematici è scaturita una suddivisione per livelli delle varie attività. Al livello rosso, che comprende le categorie più a rischio, corrispondono bar, ristoranti e locali pubblici ma anche dentisti e parrucchieri. Tutte quelle attività che prevedono un contatto stretto tra chi esercita e il proprio cliente, ma anche le scuole, le palestre e le discoteche.

Semaforo giallo, invece, per le fabbriche dei vari settori industriali, per gli uffici pubblici e privati che attualmente ricorrono allo smart working e per i classici negozi che si occupano della vendita al dettaglio.

Il primo via libera dovrebbe scattare per le coltivazioni agricole, le attività legali, contabili e assicurative, la fabbricazione di mobili, l’attività immobiliare e i negozi per la riparazione di materiale elettronico e di elettrodomestici per la casa.  La data è ancora un mistero, ma le direttive non dovrebbero discostarsi molto da quelle che emergono dal modello.