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Il problema di vaccinare i cittadini nei luoghi di vacanza è nei numeri nel senso che bisogna sapere “non soltanto dove mandare il vaccino ma anche il personale per somministrarlo. Ci sono località dove arrivano milioni di persone durante l’estate, sarebbe impossibile pensare di arrivare a quei numeri”. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, intervenendo a RaiNews24. “Per questo dobbiamo mettere in campo un sistema organizzativo che sia credibile, realizzabile per dare un servizio ai cittadini e non per non prenderli in giro dicendo ‘non preoccupatevi, ovunque avrete il vaccino'”. Dobbiamo “trovare un equilibrio”. Fedriga ha ricordato che sull’argomento “sta lavorando la Commissione salute della Conferenza, che troverà le migliori soluzioni dal punto di vista tecnico, cioè come collaborare tra le Regioni”. Il presidente ha sottolineato che “già oggi alcuni vaccini per bimbi possono essere fatti in un posto diverso da quello di residenza. E’ il problema meno pesante”. Sono diversi gli aspetti da valutare come “la vaccinazione per chi si ferma per un periodo più lungo, mentre per chi fa soggiorni brevi” bisogna “lavorare sulle tempistiche della somministrazione della seconda dose, considerando che il Pfizer può andare da 21 a 42 giorni, Moderna da 28 a 42 giorni, AstraZeneca 12 settimane”. Dobbiamo “favorire al massimo la campagna vaccinale e anche la prospettiva che il cittadino vada in vacanza, non soltanto per il piacere della singola persona ma per un comparto che è stato massacrato nell’anno di pandemia e che dobbiamo assolutamente rilanciare”.