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Colliano (Sa) – L’imprenditore Biagio Scaglione, attualmente detenuto presso il carcere di Fuorni, sarà il prossimo teste ad essere ascoltato nell’udienza di ottobre, dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Salerno, presieduta dal magistrato, Mariella Montefusco, dove è in corso l’udienza che vede Scaglione, e altre dieci persone, tra cui imprenditori e operai della Valle del Sele, rispondere a vario titolo delle accuse di delitti contro il patrimonio, contro l’industria ed il commercio, contro la fede pubblica, detenzione di armi, estorsione e ricettazione, per gli attentati esplosivi avvenuti ai danni dei bar “Colorado Café” e “J’adore Café” e del night club “Eden”, siti tra i comuni di Colliano, Oliveto Citra e Contursi Terme, nel 2017.
Attentati dinamitardi, messi in atto secondo la Procura di Salerno, dall’imprenditore di Colliano, Biagio Scaglione, che era la mente a capo dell’organizzazione che agiva intimidendo gli imprenditori e facendo saltare in aria le bombe carta i locali, con l’obiettivo di eliminare la concorrenza e ottenere l’egemonia sugli affari economici che gravitavano nel territorio della Valle del Sele, nei pressi dell’area commerciale con bar, ristoranti, night, alberghi termali e sale slot, sita in località Bagni tra Colliano, terme di Contursi Terme e ponte Oliveto Citra.
Al centro dell’attività finalizzata alle estorsioni, lo spaccio di sostanze stupefacenti, i furti di cani di razza e in abitazioni e la commercializzazione di banconote contraffatte, con l’uso di armi e bombe, al fine di ottenere controllo degli affari economici del territorio del cratere.
Una vicenda che, a seguito degli attentati ai locali, grazie alle testimonianze degli imprenditori vittime degli attentati, portò i carabinieri e la Procura antimafia di Salerno, dopo mesi di intercettazioni, pedinamenti e perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli indagati, a tracciare la mappa esatta e il modus operandi dell’organizzazione criminale attiva nella Valle del Sele, ad emettere un un decreto di misura cautelare nei confronti di undici persone, che ora sono tutti liberi, ad eccezione di Scaglione che è detenuto per altra causa, ma che restano imputati nel processo sulle bombe nel quale si stanno difendendo. Processo che, nelle scorse ore, ha visto al centro delle udienze, le testimonianze dei testi del Pubblico Ministero e della difesa, raccontare e ripercorrere gli accadimenti inerenti la vicenda degli attentati. Ora però, la parola passa all’imputato principale, l’imprenditore Biagio Scaglione che, difeso e assistito dall’avvocato cassazionista, Vincenzo Morriello, sarà ascoltato dai giudici.