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Scontro in diretta a Tagadà, su La7, tra Carlo Calenda e Peppe Provenzano. L’esponente del Partito Democratico aveva rivolto al leader di Azione un invito a entrare nel “campo largo” del centrosinistra, ricevendo però un netto rifiuto.

“Il nostro è un campo aperto a chi vuole costruire l’alternativa alla destra, quindi a Calenda diamo il benvenuto” ha affermato Provenzano durante la trasmissione condotta da Tiziana Panella. Ma all’arrivo in studio, Calenda ha ribattuto senza mezzi termini: “Guardi quello che è avvenuto per scegliere i candidati alle regionali, è imbarazzante. Va bene l’unità, ma c’è un limite al decoro”.

Il leader di Azione ha poi affrontato le critiche arrivate da Angelo Bonelli, secondo il quale il suo partito “aiuta la Meloni”. Una tesi respinta con sarcasmo: “È da bambini, fa tenerezza. Noi facciamo un ragionamento di decoro e pagheremo, perché alcuni consiglieri regionali ci saluteranno. Ma così non si fa politica, io non la voglio fare così”.

Calenda ha quindi puntato il dito anche contro episodi interni al centrosinistra, come la vicenda dell’aeroporto di Firenze: “Non accetto che Giani si faccia imporre il no a cose che lui stesso aveva autorizzato”.

E alle accuse di favorire la destra ha replicato: “Il favore alla destra lo fanno Bonelli e Fratoianni quando dicono ‘le case sfitte le requisiamo’. Noi non andiamo con la destra”.