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Centinaia di aspiranti allievi carabinieri campani, ma anche molisani e abruzzesi, hanno scritto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, per chiedere una sospensione delle prove fisiche dei partecipanti al concorso che risiedono nelle zone rosse, ed avere quindi pari opportunità rispetto agli candidati.

La lettera, indirizzata anche al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ed al comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Leo Luzi, è stata pubblicata anche sui social da centinaia di giovani campani che hanno effettuato la prova scritta del concorso per 3.851 posti come allievi carabinieri del 26 febbraio 2020, con la quale chiedono o una sospensione oppure una deroga al Dpcm per poter usufruire degli impianti sportivi.

“Abbiamo già affrontato la prova scritta – spiegano – ed ora ci attendono quelle fisiche, che sono tre: il piegamento sulle braccia, la corsa di mille metri ed il salto in alto. Per le prime due prove possiamo anche allenarci da soli rispettando il Dpcm, ma per il salto in alto c’è bisogno di un preparatore e di una palestra, non possiamo tuffarci sul letto di casa. Nel Dpcm è consentito spostarsi dalle zone rosse per poter effettuare il concorso, e gli impianti sportivi sono aperti a chi fa attività agonistica o a livello nazionale. Noi che dobbiamo affrontare un concorso statale, non possiamo paradossalmente prepararci in maniera adeguata, e saremo penalizzati rispetto ai candidati che provengono da altre zone d’Italia”. Nella lettera, quindi, i giovani aspiranti carabinieri sottolineano ”l’urgenza di evitare la pesante penalizzazione”, e chiedono la sospensione delle prove fisiche. ”Ma si potrebbe ovviare – concludono – anche permettendo a chi è iscritto al concorso, di potersi allenare così come è consentito ad altri”.