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Napoli – Un dato allarmante che è figlio dei tempi. Prima il covid, poi la guerra e la crisi economica in atto, infine le insicurezze legate al futuro, specie lavorativo. Tutte considerazione che hanno portato all’esplosione delle richieste per il bonus psicologo, con un aumento sensibile a ridosso della data di chiusura della presentazione delle domande all’Inps, il 24 ottobre.

Sfogliando i dati, emerge che il numero di donne a farne richiesta doppia quello degli uomini e che l’età media è sensibilmente bassa, tra i 19 e i 35 anni la fascia con maggiore richiesta per combattere ansia, depressione, stress e fragilità psicologica. Oltre il 60% riguarda gli under 35, tanti anche i pazienti in un’età compresa tra i 35 e i 60 anni (lavoratori, disoccupati, con o senza figli). E allarmante, se visto in proporzione, è anche il numero di richieste degli under 18: più di 50mila. Proprio il dato riguardante i giovani è quello che desta maggiore preoccupazione. Una fascia delicata che sta ricorrendo sempre più spesso alle sedute private con lo psicoterapeuta. Motivi che sono riconducibili a un futuro sempre più nebuloso e con certezze che crollano.

In questa speciale classifica la Campania risulta al terzo posto, alle spalle di Lombardia e Lazio. Tutti territori vasti con città metropolitane.

Un bonus che, però, non sarà ottenuto da tutti: si calcola che uno ogni nove potrà usufruirne. Molte richieste rischieranno di essere accantonate. E allora la soluzione è quella di far uscire questa misura dalla logica dell’emergenza e farla entrare nel contesto scolastico e sanitario grazie al rafforzamento delle Asl e dei consultori, in piena risposta alle esigenze delle famiglie, specie quelle meno abbienti.