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Comunicare online è importante ed è il punto di partenza per chiunque voglia far sentire la propria presenza. Senza voler pensare di esaurire un campo vastissimo, possiamo comunque adottare qualche semplice strategia per sfruttare le potenzialità del Web 2.0.

Tools, modelli, strumenti innovativi aiutano, certamente, ma sono solo il supporto di quello che deve essere un piano ampio e integrato, al fine di non danneggiare l’immagine dell’azienda e del brand agli occhi dei consumatori e potenziali clienti. Quali sono, dunque, gli step da seguire?

Definizione degli obiettivi: in base a questi ultimi le azioni e i mezzi di comunicazione saranno differenti. Per individuarli si parte generalmente da quelli generati dall’azienda per declinarli in ottica social. Distinguiamo dunque tra:

  • Brand awareness, ossia il grado di conoscenza della marca da parte del pubblico.
  • Lead generation, azione di marketing che consente di generare una lista di potenziali clienti propensi all’acquisto.
  • Engagement, il cosiddetto coinvolgimento emotivo del consumatore nei confronti della marca.
  • Conversion marketing, il cui obiettivo è quello di convertire utenti in clienti fedeli che promuovano il brand.

Analisi di mercato e dell’attuale presenza online: qualsiasi strategia non può prescindere dall’analisi della concorrenza, utile per comprendere come si muovono i nostri “avversari” e identificare gli aspetti su cui muoversi. I competitor vanno visti come una risorsa da cui attingere informazioni utili per poter correggere o arricchire la propria proposta. Si analizzano poi tutti i canali digitali attuali dell’organizzazione con cui abbiamo a che fare con un occhio al sito, ai canali social, alle campagne di advertising, insieme alla reputazione online.

Definizione del target obiettivo: questo è un punto fondamentale, in quanto ci aiuta a comprendere contenuti, stili e social della comunicazione. Dovremo scegliere quei target che potranno generare maggiore valore in base agli obiettivi prefissati.

Scelta dei canali più idonei: la regola aurea è “qualità, non quantità”. È sempre meglio concentrarsi su poche ma utili piattaforme; inutile essere presenti su tanti social quando il nostro tempo per gestirle non sarà sufficiente. Dovremo concentrarci su quelli che meglio si prestano alle nostre finalità e che il nostro target predilige. Per questo è importante fare una buona analisi precedente.

Pianificazione dei contenuti: non è uno step semplice, ma è indispensabile. Come sempre entra in gioco il Piano editoriale, utile per sviluppare una giusta strategia e che ci aiuterà a creare una pianificazione di medio/lungo termine. La domanda chiave sarà: cosa pubblicare per attirare l’attenzione del nostro pubblico? Molto spesso non si ha materiale imminente, ma c’è sempre del contenuto su cui lavorare. Ascoltate il pubblico e tenete sotto controllo gli argomenti caldi.

Misurazione delle performance: è una fase essenziale ma molto spesso sottovalutata. Garantisce infatti il buon esito del nostro progetto e ci consente di verificare se le azioni adottate stanno funzionando. Va studiata con cura, prevedendo una reportistica periodica, tenendo conto delle giuste metriche e degli strumenti di monitoraggio.

Queste sono alcune delle fasi basilari da rispettare per coloro che scelgano di intraprendere un’attività social: i canali che abbiamo a disposizione sono tanti, tutti importanti, per cui dobbiamo cercare di sfruttarli al massimo, con costanza, con competenza e con coerenza.

Giovanna Fusco