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Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è un personaggio forte. Di quelli, si sarebbe detto un tempo, ingombranti. Di quelli che hanno la forza di tagliare a fette l’opinione pubblica. Di quei personaggi politici in grado di generare approvazione fideistica e, nel contempo, un’altrettanto fideistica avversione.

Carismatico e pragmatico da un lato, troppo incline all’autoreferenzialità dall’altro. Insomma, Vincenzo De Luca è abituato ad attirare su di sé tutte le attenzioni generando contrapposizioni manichee. E se quest’attitudine può tornare utile nei periodi nei quali ciò che conta è la ricerca del consenso, può rivelarsi un boomerang quando si tratta di gestire la concretezza della quotidianità. Banalmente, quando si è chiamati a esprimere un giudizio su ciò che accade in Campania, sembra tendenza ormai affermata quella di formulare valutazioni non sull’operato dell’amministrazione De Luca, ma su Vincenzo De Luca sic et simpliciter.

Un esempio su tutti che ci riporta all’oggi: non si giudica la campagna vaccinale in Campania per come essa sta effettivamente procedendo, ma ciò che ‘De Luca dice della campagna vaccinale in Campania’. Solo che, in questo caso, le due cose coincidono. Nel senso che quando De Luca afferma che la Regione Campania è la più virtuosa d’Italia nella campagna vaccinale, dice semplicemente la verità. E sono i dati a confermarlo, non un giudizio di parte.

Una tabella esemplificativa, pubblicata da Fanpage.it, riassume i dati riguardo ai vaccini somministrati ogni giorno – Regione per Regione – dal 30 aprile al 6 maggio. Le Regioni evidenziate in verde sono quelle che somministrano più dosi di quelle richieste dal piano commissariale, altre che sono molto vicine a questo obiettivo (segnalate in blu) e che potrebbero anche raggiungerlo grazie al consolidamento dei dati che solitamente avviene dopo qualche giorno, e altre ancora che invece sono lontane dal target (queste ultime contraddistinte dal colore rosso).

Dalla tabella si evince che non solo la Campania rientra nel target previsto dal commissario Figliuolo per il raggiungimento delle 500mila dosi da somministrare giornalmente, ma riesce addirittura a somministrare circa 7000 dosi giornaliere in più di quelle ‘previste’. Ciò fa sì che la Campania sia la Regione più virtuosa in Italia per la capacità di somministrazione giornaliera dei vaccini. 

A sostegno della bontà e dell’efficienza organizzativa (al netto dei disguidi e dei problemi che in un’operazione di così vasta portata non possono non esserci) della campagna vaccinale in Campania, ci sono ulteriori due elementi – spesso richiamati da De Luca – ma totalmente e inspiegabilmente ignorati da larga parte dell’informazione.

In Campania c’è un’endemica carenza di personale sanitario. Il confronto con altre Regioni è, in questo senso, impietoso. E in termini di snellimento delle procedure e velocizzazione delle vaccinazioni, un rapporto riequilibrato tra popolazione e personale sanitario a disposizione avrebbe sicuramente consentito alla Regione Campania di fare ancora meglio.

In secondo luogo non si può tacere sulla sperequazione della fornitura vaccinale ai danni della Campania. De Luca parla di di 197mila dosi in meno di quelle previste che, secondo le rassicurazioni di Figliuolo, dovrebbe essere consegnate nei mesi di maggio e giugno. Ora, al netto della tante valutazioni che si potrebbero fare sulla scelta di rallentare/posticipare la fornitura nella Regione nella quale insiste l’area metropolitana con la più alta densità abitativa d’Europa, resta il fatto che ulteriori 200mila dosi avrebbero contribuito a implementare i risultati della campagna vaccinale. 

Se a ciò aggiungiamo le percentuali di vaccinazioni degli ultraottantenni e degli ultrasettantenni, la scelta politica di procedere a un’immunizzazione delle isole – prima duramente criticata e poi di fatto recepita anche dal governo – e la scelta di fondo ormai generalmente accettata di procedere sul doppio binario della fasce d’età e dei comparti economici, si può ragionevolmente affermare che sulla campagna vaccinale De Luca abbia fatto centro. 

Insomma, De Luca è stato e continuerà a essere un personaggio divisivo. Ma le opinioni dovrebbe essere sempre suffragate dai fatti, soprattutto quando si fa o si cerca di fare informazione. E, almeno in questo caso, i fatti giocano dalla parte del Presidente Campano.