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Salerno – L’occasione è l’inaugurazione del depuratore di Marina di Camerota. Il bersaglio sempre lo stesso: Matteo Salvini. Vincenzo De Luca non si lascia pregare quando c’è da attaccare il leader della Lega. “Ogni tanto viene da Milano qualche squinternato che viene a fare un po’ di razzismo contro Napoli e la Campania“, chiaro il riferimento a Salvini nelle parole pronunciate dal Governatore della Regione Campania, “è carta conosciuta, aria fritta. La verità è che oggi i cittadini campani camminano a testa alta. Ci rispettano“.

Merito soprattutto della gestione durante la prima ondata di contagio da covid-19. Questione che fa sorgere un interrogativo nel pensieri dello stesso De Luca: “Cosa sarebbe successo se Codogno fosse stato in Campania e non in Lombardia?“. Domanda provocatoria, di cui il presidente conosce la risposta: “Ci avrebbero messo in croce per altri 50 anni. Diversamente da come si aspettavano tutti in Italia, la Campania ha retto meglio di tutti la battaglia contro l’epidemia. I migliori ospedali sono qui in Campania“.

Vinta la battaglia, adesso De Luca punta a vincere la guerra. Non è infatti ancora giunto il momento di deporre le armi. “La mascherina va sempre indossata, anche quando non è obbligatoria. Non è un grandissimo sacrificio. L’epidemia non è alle spalle, ma di fianco a noi“, rammenta prima di lanciare l’ennesimo appello, “ai ragazzi dico di non rilassarsi, dobbiamo avere senso di responsabilità perché, avendo aperto tutta l’Italia e le attività economiche, ci salviamo solo se c’è responsabilità’ da parte di tutti“.

Dai giovani al Governo, De Luca ne ha per tutti: “Arriva gente da ogni parte del mondo, da Bangladesh, India, Romania, Bulgaria, Brasile, da Paesi ad elevato contagio e non sarà possibile controllare tutti. Anche se non sarebbe male controllare meglio le frontiere“.

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