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Napoli – Diritto alla salute e caro bollette, due aspetti che viaggiano di pari passo perché ci sono in ballo incrementi dei costi che mettono a rischio il corretto e continuo funzionamento delle strutture a servizio del cittadino. In una Regione che è già in affanno per quanto riguarda l’aspetto sanitario, con l’uscita dal commissariamento che rappresenta solo il classico fumo negli occhi, mentre la realtà dei fatti dice che per i costi eccessivi che si profilano in tante strutture è davvero grosso il rischio che ‘l’interruttore elettrico’ si possa spegnere.

Il grido d’allarme è costante e proviene da diverse direzioni. Dai grandi ospedali, alle piccole strutture, passando per i centri pubblici e privati. L’ultimo, in ordine di tempo, arriva dai centri di dialisi campani accreditati con il Servizio Sanitario. Strutture che si sono trovate di fronte a rincari che toccano il 300%. Un incremento che mette a rischio un servizio salvavita che riguarda una platea di oltre cinque mila persone, due terzi di questi appartengono all’area metropolitana di Napoli, ma non sono esclusi dalla vicenda i degenti e i bisognosi di dialisi delle altre province della Campania.

Tanti pazienti e poca disponibilità, la capacità ricettiva è del tutto insufficiente. A questo dato va aggiunta la ritrosia della Regione nel potenziamento del servizio perché rappresenterebbe un salasso per le casse di Palazzo Santa Lucia.

Eppure si parla di un’attività medico-sanitaria-curativa che non può prevedere riduzioni di nessun genere. Si parla di strumentazioni che lavorano a ciclo continuo e per periodi lunghi pur di garantire la sopravvivenza e, in generale, il diritto alla salute del cittadino costretto a ricorrere alla dialisi. 

Al governo regionale, insomma, viene chiesto di correre ai ripari e trovare delle soluzioni che possano garantire la continuità sanitaria in questo campo come in tutti gli altri. Non basta essere presenti all’inaugurazione della struttura di turno. Ciò che è più utile è sedersi a tavolino, rimboccarsi le maniche e trovare le soluzioni per una sanità che continua a fare acqua da tutte le parti, nonostante il tenore dei proclami vada in ben altra direzione.