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Un lungo e sentito applauso con manifestazioni di gioia ha accolto nella chiesa di San Pietro apostolo e dello Spirito Santo a Fisciano il ritorno della coppia di angeli che erano stati sottratti il 2 agosto del 2000. 23 anni dopo, grazie ad un’operazione del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, la coppia di cherubini in marmo risalenti all’altare del 1762 può tornare nel suo luogo di origine. Le indagini sono iniziate a seguito di un sopralluogo congiunto con funzionari della soprintendenza nelle province di Lucca e Massa Carrara.

Gli angeli erano in una villa nel Comune di Seravezza in provincia di Lucca, appartenuta ad un avvocato ormai defunto ed attualmente divisa tra alcuni suoi eredi che non hanno saputo dare spiegazioni della provenienza illecita. Come ha dichiarato il capitano Claudio Mauti comandante del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Firenze, che nel suo intervento in chiesa ha ricordato i trascorsi da studente dell’università di Fisciano, il risultato testimonia le notevoli doti investigative e l’importante preparazione nella difficile materia dei Beni Culturali dei militari del comando tutela patrimonio oltre all’importanza della catalogazione e fotografia dei Beni Culturali che, se fornite in sede di denuncia, alimentano la banca dati strumento indispensabile in mano ai carabinieri dell’arte per recuperare, anche a distanza di diversi anni, beni di cui si erano persi ormai le tracce. E come anticipato dal sindaco di Fisciano parte anche una gara di solidarietà promossa dal Rotary per reperire fondi utili al restauro della coppia di cherubini.