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Il fatto che il fumo gravi sulla salute è ben noto, ma purtroppo in questo 2019 danneggerà anche le tasche degli italiani. Infatti l’ultima manovra finanziaria 2019 ha già portato un aumento dai 5 ai 20 centesimi su ciascun pacchetto di sigarette a prescindere dalle fasce di prezzo, per fortuna non in maniera esagerata. L’incremento della fiscalità potrebbe essere recuperato dai produttori; tutto ciò non è piaciuto affatto agli italiani, difatti quello che sta accadendo è che i consumatori hanno già iniziato a protestare ma saranno pochi coloro che smetteranno di fumare. Nella legge di Bilancio sono previsti rincari della tassazione per le sigarette di 108 milioni, altri 22,5 milioni per il tabacco trinciato e circa 1,8 milioni per i sigari, parliamo quindi di un totale di 132,6 milioni di euro in più nelle casse dello Stato. 

Sembra piuttosto palese che il governo abbia tutte le intenzioni di “tassare” e scoraggiare vizi e giochi d’azzardo: pensiamo al controllo delle spese morali in merito alla carta del reddito di cittadinanza ma anche alle norme anti slot, come lo stop alla pubblicità relativa al gioco d’azzardo o un ulteriore aumento delle accise di 0,50%, oltre a quello previsto nel Decreto Dignità. 

Il tutto avviene molto lentamente per limitare i danni sull’economia e sul consumo che, in caso contrario, potrebbe crollare bruscamente o migrare verso il contrabbando. Inoltre il mercato sta cercando sempre più di spostarsi su prodotti che mantengano la dipendenza ma siano meno tassati e più fruibili; non a caso si è decisa una detassazione per le sigarette elettroniche. Forse sarà questa la motivazione per cui la domanda sta via via diminuendo, in effetti è ormai evidente che il settore del tabacco è destinato ad essere un bene di lusso.