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È stata approvata la legge sul diritto all’oblio oncologico. Il via libera definitivo e all’unanimità al disegno di legge è arrivato dall’Aula del Senato, dopo l’ok già ricevuto dalla Camera.
Grazie a questa legge i cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare. Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario, oltre che nell’ambito lavorativo. La Legge include il divieto di richiedere informazioni su una pregressa patologia oncologica dopo 10 anni dal termine dei trattamenti, in assenza di recidiva di malattia in questo periodo. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a 5 anni.
La legge, inoltre, non tutela solo nei rapporti con banche e assicurazioni, ma anche in sede concorsuale, qualora sia prevista un’idoneità fisica e nell’ambito dei procedimenti di adozione. È, pertanto, una legge più avanzata rispetto a quanto stabilito in altri Stati che hanno già adottato norme su questo tema.
È inoltre previsto che, con procedure da definire attraverso un tavolo tecnico del Ministero della Salute, vengano istituite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente questi tempi, in base alla differente patologia oncologica.
Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania, l’avv. Paolo Colombo, esprime grande soddisfazione e sottolinea che l’approvazione all’unanimità della legge è un segno di grande civiltà e un passo avanti verso l’eliminazione di ogni forma di discriminazione.