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Nel ciclismo, quando ancora il traguardo è lontano, nessuno dei favoriti alla vittoria finale si espone al vento. Vale anche per il congresso del Partito Democratico. L’unica cosa più o meno chiara oggi è che per conoscere il successore di Enrico Letta bisognerà attendere il mese di marzo. Come ci si arriverà è tutto capire. Ogni cosa è in discussione.

Per dirne una, Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e da più parti segnalata come candidata certa, non avendo la tessera Pd in tasca neanche sa se davvero potrà concorrere alle primarie. Eppure il suo nome, dicevamo, trova sempre spazio nei taccuini dei retroscenisti. E’ in buona compagnia e gli altri papabili sono noti. Stefano Bonaccini– che dell’Emilia-Romagna è il governatore – è pronto a giocarsi le sue chance e a trasformare la contesa in un derby. “Deciderò nelle prossime settimane” – continua a ripetere. La verità è che ha già deciso: si candiderà. Non sarà la vice, comunque, l’unico suo competitor. A cento chilometri di distanza si scalda anche Dario Nardella, sindaco di Firenze.

Ma l’idea che tutto possa risolversi all’interno dell’area che un tempo era considerata la roccaforte della sinistra italiana a molti non piace. Sarà per questo che non si fermano i rumor su una clamorosa discesa in campo di Vincenzo De Luca. Da palazzo Santa Lucia, come suo solito, il Presidente osserva e non fa nulla per mettere a tacere le voci. “Mai porre limiti alla provvidenza” – ha risposto a La Stampa che lo ha interrogato sul punto. “Tra Bonaccini e la Schlein scelgo Monica Bellucci” – ha aggiunto in perfetto stile deluchiano, lasciando intendere che le opzioni sul tavolo, al momento, non lo soddisfano.

La novità del giorno, però, la propone La Repubblica. Nel suo consueto ‘Viaggio nella crisi del partito’, Stefano Cappellini getta nella mischia il nome di un altro campano, Enzo Amendola. A pensare all’ex ministro per gli Affari Europei del governo Conte sarebbe Paolo Gentiloni. Un sostegno importante ma che da solo non sarebbe sufficiente a tentare la grande impresa: “Chi conosce bene Amendola è convinto che si muoverò solo se a chiederglielo sarà un pezzo robusto di partito”. Al momento non è così è dunque il diretto interessato valuta e… resta al coperto. La corsa si deciderà più in là.