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Quattro anni fa la Regione finanziava con 28 milioni di euro “Campania Cultura”, una piattaforma che avrebbe dovuto raccogliere tutto il grande patrimonio culturale della Campania. Il progetto prevedeva la realizzazione di un portale per i beni culturali con tecnologia immersiva a “360 gradi”, trasposizioni integrali in ambiente 3D di mostre fisiche, oltre 470 mila schede di catalogo del Centro regionale per i Beni Culturali migrate in cloud, un milione di pagine digitalizzate da libri antichi, oltre un milione di scatti digitali di manoscritti, pergamene e atlanti e circa 2 milioni di scatti digitali tra mappe e tavole. Tutto questo doveva essere messo in rete e offerto al pubblico. Il progetto, considerato dal governatore una straordinaria occasione di attrazione turistica, doveva essere completato entro la fine del 2019 tuttavia ad oggi la piattaforma è ancora in versione beta e ospita sezioni vuote, scarne o non attivate. Un risultato decisamente non all’altezza dell’investimento”. Dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello che sul tema ha depositato un’interrogazione alla giunta regionale.

Ben venga la promozione della nostra storia e della nostra cultura nel mondo ma quando si spendono milioni di euro di denaro pubblico il vantaggio per la collettività dovrebbe essere tangibile. Attendiamo spiegazioni dalla giunta e un cambio di passo – conclude Saiello – perché finora “Campania Cultura” appare come un buco nell’acqua estremamente costoso”.