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Il 2022 è stato un anno particolarmente difficile su più fronti. Uno di quelli più difficili da affrontare per gli italiani è stato quello dei rincari del prezzo dell’energia, con il conseguente aumento dei prezzi delle bollette di gas e luce. La salita dei costi si è fatta sentire soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno appena passato e non sembra accennare a diminuire in questo primo scorcio di 2023. A proposito di bollette energetiche, poi, si sta facendo un gran parlare di mercato libero e mercato tutelato, specialmente in previsione della scomparsa di quest’ultimo entro un anno.

 

Mercato libero e tutelato: cosa cambia?

Partiamo, dunque, dal cercare di capire che differenze caratterizzino il mercato libero e quello tutelato, partendo da quest’ultimo. Il servizio a maggior tutela è possibile definirlo come un sistema che provvede alla distribuzione di gas ed energia elettrica sotto il pieno controllo statale e, fino a poco tempo fa, era l’unica opzione che veniva proposta agli italiani per poter provvedere all’allaccio di luce e gas. Si dice tutelato perché sono le autorità statali ad osservare l’andamento dei prezzi delle materie prime energetiche, con un controllo trimestrale, alla fine del quale il costo viene ricalcolato cercando di garantire prezzi equi e reali. Al contrario, il più recente mercato libero, che ha avuto origine solo nel corso degli anni Novanta, consente una maggiore malleabilità sullo stabilire i prezzi direttamente da parte dei fornitori cui ci si rivolge, aumentando la concorrenza. 

In questo caso a sorvegliare sui prezzi non è lo Stato ma un’associazione a tutela dei consumatori: l’Antitrust. Essa preserva la correttezza e la trasparenza dei prezzi da parte dei fornitori privati, collaborando con le autorità statali per tutelare i cittadini. Sicuramente un’altra netta differenza che incide sulla scelta da parte degli italiani è la possibilità di trovare offerte luce e gas molto più vantaggiose da parte di alcuni fornitori operanti nel mercato libero. In più molti di loro si riforniscono da fonti naturali, un vantaggio anche per l’ambiente. Infine, il mercato libero consente all’utente di poter scegliere tra una tariffa bioraria o monoraria e potrà godere di prezzi bloccati per almeno un anno in bolletta. Nonostante, però, i maggiori vantaggi derivanti dal legarsi al mercato libero, sono ancora oggi ben 7,3 milioni i nuclei familiari legati al mercato a maggior tutela.

 

Chiude il mercato tutelato: passaggio obbligatorio dal 10 gennaio 2024

Ma il 2023 sarà l’ultimo anno in cui gli utenti di gas ed energia saranno costretti a scegliere tra uno dei due mercati. Il 10 gennaio del 2024, infatti, scomparirà del tutto il Servizio di Maggior Tutela e i cittadini dovranno obbligatoriamente passare ad un fornitore presente nel mercato libero. Ovviamente questa operazione di transizione potrà essere fatta anche prima della deadline fissata dal Governo. Anzi, conviene farsi trovare pronti per poter cogliere la migliore offerta sul mercato. Certo è che non c’è il pericolo di rimanere senza forniture, perché chi non dovesse togliersi dal mercato a maggior tutela entro il 10 gennaio 2024, passerà in modo del tutto gratuito e automatico al mercato di Salvaguardia, per poter avere tutto il tempo necessario di trovare il fornitore adatto alle proprie esigenze. 

Ricordiamo che per abbandonare il mercato tutelato bisognerà semplicemente sottoscrivere il nuovo contratto con il fornitore scelto nel mercato libero, il quale si occuperà di tutte le pratiche da sbrigare nel minor tempo possibile. A questo andranno forniti i dati anagrafici dell’intestatario, l’indirizzo di fornitura, l’indirizzo di fatturazione (se diverso dal primo), un recapito di posta elettronica per la ricezione delle bollette in formato digitale, il codice IBAN per la domiciliazione bancaria e, fondamentale, il codice identificativo della propria utenza. Si tratta del codice PDR per il gas e di quello POD per la luce.