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La moglie ha chiesto una separazione il partner non vorrebbe perché l’ama ancora. In questi casi non si capisce come comportarsi. Qualche indicazione utile viene dalla terapia di coppia e dalla scienza delle relazioni.

La relazione non si è probabilmente guastata in una settimana e quindi è improbabile che ci siano “modi veloci e indolore per resuscitarla rapidamente”.

In questa sede verrà descritto il caso in cui sia la moglie a chiedere il divorzio, tuttavia, i contenuti sono validi anche nel caso in cui sia il marito a chiedere la separazione. Ipotizzare la circostanza in cui la donna è promotrice è legato solo a una questione statistica, sono questi infatti i casi più frequenti.

Rimettersi in sesto 

La prima cosa da fare per aumentare le probabilità che questa catastrofe si trasformi in qualcosa di buono è quella di rimettersi in sesto. Chi rischia di essere lasciato è depresso, l’autostima è compromessa, si sente respinto, svalutato, forse anche abbandonato. È normale sentirsi così, tristi, affranti, disperati perché il rischio è quello di perdere una persona amata.

Si perde anche il senso della normalità, la sicurezza della quotidianità. È come se, improvvisamente, l’edificio su cui lui ha costruito la vita, perda uno dei pilastri portanti. La sensazione del crollo imminente è molto più forte della considerazione logica e razionale che non tutto è perduto, e che l’edificio – nonostante tutto – è ancora in piedi.

Nella casistica della terapia di coppia i casi sono piuttosto bilanciati, ma spesso la determinazione di uno dei coniugi è incrollabile nel voler chiedere la separazione. Per il marito questo spesso ha il sapore di una bruciante sconfitta, anche se in realtà è una dinamica comune a tanti, che quindi sminuisce il valore stesso della sconfitta. Ma conta molto anche la percezione. Ci si sente sconfitti.

Ciononostante, se lasciare che queste sensazioni prendano il controllino e identificarsi con loro, è solitamente controproducente ai fini del recupero relazionale. Se da un lato è fisiologico provare queste sensazioni, dall’altro è dannoso farsi controllare da loro. Questo perché, rimanendo in preda a queste emozioni, si faranno probabilmente delle scelte sbagliate e verranno agiti comportamenti che anziché avvicinare, allontaneranno il partner.

Per non restare in preda alla disperazione bisogna rimettersi in piedi. Come farlo è il passo successivo, ma se è chiara l’importanza che ha il non farsi sopraffare da queste sensazioni sarà più semplice muoversi, fare attività fisica, mangiare bene, provare a dormire e magari iniziare qualche pratica come lo yoga e la meditazione. Questi sono i primi passi che di solito un terapeuta di coppia indica come soluzione fai da te, poi ovviamente, ci sono altre tecniche che tuttavia necessitano di una seduta di psicoterapia

Non provare a controllare o convincere la moglie

Seconda cosa da fare quando avanza la minaccia di separazione: non provare a controllare la compagna, non provare a convincerla con discorsi strappalacrime e non tentare di supplicare o provare a ripetere fino alla nausea l’amore che si prova. Qualsiasi tentativo di manipolazione o persuasione porta solitamente ad una maggiore distanza. 

Questo accade perché il comportamento di convincimento va contro la capacità di autodeterminazione, quella qualità psicologica che ci anima e che maturiamo sin da piccoli. Quando una persona non la rispetta, ciò è vissuto come un ostacolo e diventa motivo di allontanamento. Questo aspetto riguarda tutte le relazioni, non solo quelle affettive.

Mantenere la dignità

L’ultima delle cose più importanti da fare in questo momento è mantenere la dignità. Ciò che intendo è evitare di sottomettersi all’altro, in altri termini, non diventare uno zerbino. Trasformarsi in una pezza da piedi nella speranza che la persona che ha chiesto di separarsi cambi idea, potrebbe essere visto, ancora una volta, come manipolatorio. Diventando compiacente probabilmente si perderebbe attrattiva, almeno in questo momento. 

La dignità consiste anche nel tenere conto di un fattore importante: la vita va avanti. I motivi della separazione possono essere tanti, e legati a circostanze che non coinvolgono direttamente il marito, né la sua sfera dell’autostima.

Anche se ci fosse una possibilità di recupero, questa verrebbe meno se lui si lasciasse manipolare o controllare dal punto di vista emotivo.

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Meta description: Cosa fare se è lei a chiedere la separazione o il divorzio? Per il marito non è facile, ma può seguire questi preziosi consigli.