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“È una richiesta inascoltata dalla prima fase emergenziale”. Il sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato da mesi chiede che l’agro nocerino sarnese  abbia una propria autonomia per processare i tamponi.
Ma la sua richiesta non ha ancora trovato riscontro tanto da far parlare il primo cittadino di una sanità dai ritardi inaccettabili. A far scatenare la rabbia del sindaco è la notizia che anche l’ospedale di Agropoli individuato come covid hospital, finalmente ha avuto il proprio macchinario per processare 400 tamponi al giorno nel riaperto ospedale, mentre l’agro a fronte di un boom di contagi continua a da dire ritardi nella comunicazione da parte dell’Asl anche del numero dei contagiati.

“Prima si sono autorizzati i privati. E prima ancora Eboli, ospedale già dotato di tale strumento, ha visto svolgere la gara con priorità temporale di circa un mese su Nocera, Pagani, Scafati e l’Umberto I, che invece ne era e ne è totalmente privo– ha dichiarato Torquato- Non è  una questione di orgoglio di campanile. Ma una bestialità strategica, lasciatelo dire, se il principale Ospedale del primo DEA dell’intera provincia e con un Covid Hospital al proprio interno, Scafati, da giugno che lo chiedevamo, viene lasciato, ancora al primo di novembre, con la pandemia che impazza, privo della strumentazione”. 

 

Una mancanza che si aggiunge ai ritardi clamorosi della sanità di Distretto con personale ridotto e un buco di oltre 8 giorni per i tracciamenti, ricorda in una nota il primo cittadino , per il tardivo potenziamento delle Usca nel territorio dove si registrano rallentamenti della piattaforma “Sinfonia” che non ha permesso neppure ai medici di base un acceso utile a tracciare pazienti e contatti. 

“E dire che l’Amministrazione nocerina è stata la prima, se non forse la sola, a dare una disponibilità finanziaria davvero importante– ha aggiunto il sindaco- Avremmo meritato, se non per questo, quanto meno per la rilevanza del nostro Ospedale zeppo di servizi di emergenza, e per come aveva vissuto drammaticamente la prima fase della pandemia, con alcuni morti e numerosi contagi a bloccare interi reparti”.

 

Torquato non ha peli sulla lingua e parla di gestione di questa problematica palesemente inadeguata sulla quale annuncia, nei prossimi di accendere i riflettori contando pubblicamente, insieme agli infetti, ogni giorno di ritardo di quanto anche qui, l’ASL avrebbe dovuto autonomamente e concretamente fare almeno due mesi fa.