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Automatizzare i processi produttivi consente di ottimizzare e accelerare il lavoro riducendo anche le possibilità di errore umano. Ciò diventa di fondamentale importanza soprattutto nei casi in cui le lavorazioni necessitino di notevole precisione, in cui può verificarsi il problema della sbavatura dei metalli.

Laddove si provveda a creare parti meccaniche più o meno grandi attraverso calchi predefiniti o tagli, dunque, è necessario intervenire eliminando il materiale in eccesso e provvedendo alla ridefinizione dei contorni, naturalmente ricorrendo a macchinari professionali di alta qualità.

Per questo, è importante affidarsi a realtà di riferimento del settore come Trebi, che propone soluzioni per l’automazione sbavatura e finitura metalli con cui è possibile ridurre gli sprechi e aumentare la produttività aziendale, nel pieno rispetto della sicurezza dei dipendenti. I robot per la sbavatura proposti da Trebi, infatti, sono macchinari del tutto chiusi così da sottostare pienamente alla vigente normativa europea.

Come si procede alla sbavatura

Ad essere sottoposti a sbavatura possono essere molteplici materiali: ferro, acciaio, alluminio, ottone, ghisa e bronzo. La sbavatura può essere, ad esempio, termica o per contatto. La prima, ovviamente, impiega il calore per eliminare il materiale in eccesso, mentre la seconda si può avvalere di elementi meccanici quali punte o spazzole atte a provvedere con elementi abrasivi adeguati.

Esiste anche la burattatura, che leviga e lucida (ad esempio laddove il metallo debba apparire quasi specchiato, come nelle rubinetterie) per mezzo del buratto. Si tratta di un macchinario che ricorda la forma di un grande tamburo, la cui rotazione rifinisce per mezzo del semplice attrito.

La sabbiatura, come il nome suggerisce, impiega invece un getto di sabbia o materiale similare ad alte pressioni, mentre la carteggiatura usa superfici ruvide come la tipica carta vetrata.

A seconda delle parti che vanno sottoposte a sbavatura, ovviamente, si procederà in maniera differente, magari cominciando con un procedimento più aggressivo per le parti grossolane e terminando con uno atto a maggior precisione nell’ultima fase.

I migliori macchinari robotizzati

I rimedi industriali per procedere con le varie tipologie di sbavatura (anche più di uno, come visto), includono una prima fase di listening: le ditte produttrici più professionali, infatti, si premurano di realizzare vere e proprie catene di montaggio personalizzate a seconda delle varie esigenze cominciando spesso con delle simulazioni.

Non solo, quindi, la durezza del materiale trattato, ma anche il numero di pezzi in lavorazione ogni giorno e la frequenza di produzione. Si tratta di parametri importanti che porteranno poi all’automazione dedicata più precisa possibile per il tipo di lavoro.

Innanzitutto ogni singola parte deve rispondere a determinati parametri di sicurezza, specie laddove vi sia la presenza di materiali o sostanze gassose potenzialmente esplosive o infiammabili: le normative ATEX vanno rispettate, in tal senso, seguendo tutti i parametri aggiornati.

Di solito i macchinari (bracci meccanici, nastri trasportatori e quant’altro) possono far parte di un sistema a circuito chiuso che consenta non solo rischi più contenuti e delimitati, ma anche inquinamento acustico minore.

I bracci robotizzati che spesso vengono creati ad hoc per la sbavatura sono innanzitutto realizzati in materiali resistenti nel tempo e rigorosamente anti-vibrazione per garantire una precisione massima; non solo, ma persino il numero degli snodi ed eventuali accessori complementari (punte e buratti, ad esempio) dovrebbero risultare adeguati alle esigenze dell’industria specifica.

Può capitare, infatti, di dover procedere con la sostituzione di alcune parti ed è prioritario che siano non solo reperibili ma anche semplici da smontare e riposizionare, riducendo al minimo i tempi morti. Analogamente, tutte le fasi di eventuale manutenzioni e pulizia contribuiranno a rendere efficienti tutte le parti del macchinario, implementando la velocità senza che la precisione ne faccia mai le spese.

Infine, la presenza di componenti elettroniche e computerizzate può consentire agli operatori di provvedere alle impostazioni necessarie in piena autonomia, magari persino a distanza. Possono essere presenti anche segnali e allarmi sonori, procedure di bloccaggio d’emergenza e riformulazione dei procedimenti in caso di bisogno.