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Ci si avvia alle elezioni del prossimo 4 marzo ed il Risiko delle candidature va delineandosi. Ecco il Rosatellum bis, la nuova legge elettorale con la quale si voterà alle prossime politiche. Ma come funziona? O meglio: nella cabina elettorale, l’elettore quante schede dovrà fronteggiare? E soprattutto: chi e come potrà scegliere? Il Rosatellum è un mix tra sistema maggioritario e proporzionale e, quindi, l’assegnazione dei seggi godrà di questa doppia alternativa di assegnazione. Anzitutto va detto che possono candidarsi tutti i cittadini italiani ed, ai fini dell’elezione, è necessario aver compiuto 25 anni per la Camera e 40 anni per il Senato.

Possono votare, invece, tutti i cittadini italiani maggiorenni ma per il Senato è necessario aver raggiunto il venticinquesimo anno di età.

I seggi da assegnare sono:

Per la Camera 232 seggi che saranno assegnati attraverso collegi uninominali maggioritari, cioè collegi che eleggono un solo deputato. In ogni collegio la lista o la coalizione di liste si presenta quindi con un solo candidato. Conquista il seggio quella che prende un voto in più delle altre.

Sempre alla Camera dei Deputati, da assegnare, ci sono altri 386 seggi con un sistema proporzionale, cioè i seggi vengono attribuiti proporzionalmente al numero di voti ottenuti da ciascuna lista. Ciascun partito si presenta quindi con un “listino” che va da 2 a 4 candidati. Il numero di “listini” coincide con un certo numero di collegi cosiddetti plurinominali (65), cioè collegi che assegnano più di un deputato. Alla distribuzione dei seggi partecipano le liste che superano il 3 per cento a livello nazionale, ma anche le coalizioni di liste che superano il 10 per cento sempre a livello nazionale.

Per il Senato ci sono da assegnare 116 seggi che saranno assegnati attraverso collegi uninominali maggioritari, cioè collegi che eleggono un solo senatore. In ogni collegio la lista o la coalizione di liste si presenta quindi con un solo candidato. Conquista vince il seggio quella che prende un voto in più delle altre.

Sempre al Senato, da assegnare, ci sono altri 193 seggi con un sistema proporzionale, cioè i seggi vengono assegnati proporzionalmente al numero di voti ottenuti da ciascuna lista. Ciascun partito si presenta quindi con un “listino” che va da 2 a 4 candidati. Il numero dei “listini” coincide con un certo numero di collegi cosiddetti plurinominali (65), cioè collegi che eleggono più senatori. Alla distribuzione dei seggi partecipano le liste che superano il 3 per cento a livello nazionale, ma anche le coalizioni di liste che superano il 10 per cento a livello regionale.