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Napoli – La Sanità Campana, dopo dieci anni di commissariamento governativo è uscita dal Piano di Rientro ed il Governatore De Luca, nella qualità di Presidente della Giunta Regionale, deve ora porsi necessariamente all’ascolto delle Categorie e degli stakeholders, portatori degli interessi legittimi di imprese, cittadini e malati”. È l’invito di Aspat, lAssociazione di Categoria rappresentativa della Sanità Privata Accreditata Territoriale, che parla con Pierpaolo Polizzi ed i dirigenti Gambardella, Gambino e Lanzaro.

L’Associazione ha elaborato per entrambe le Macroaree Assistenziali, proposte concrete e risolutive circa le maggiori criticità del Comparto.

In particolare – sottolineano da Aspat – sul Fabbisogno assistenziale e continuità LEA, con riferimento all’adottato DCA 83/2019 e relativi provvedimenti collegati, la Regione ha l’opportunità di raggiungere, attraverso una nuova programmazione, il doppio obiettivo della continuità assistenziale LEA e della riduzione significativa delle liste di attesa”.

Vi sono – dicono – le condizioni in ambito di assistenza specialistica ambulatoriale per una erogazione continuativa a tutto il 31/12 di ogni anno da parte dei Centri Pubblici e Privati accreditati, senza le ripetute interruzioni su base trimestrale a carico del Privato”.

Altro punto e sui nuovi tetti di spesa e correlati contratti degli Erogatori accreditati.

Dopo anni di motivate richieste delle Associazioni di Categoria finalmente la Regione Campania ha adottato – ricordano – un cambio di paradigma definendo il fabbisogno non più sulla base della previgente offerta (dato storico consolidato) ma sulla corretta ed articolata analisi dei bisogni rilevati dai territori provinciali. Il Presidente De Luca è oggi consapevole che per garantire i LEA in continuità assistenziale deve programmare un incremento di volumi prestazionali aggiuntivi a quelli erogati nel corso del 2018”.

Le risorse finanziarie – rilanciano da Aspat –  a tal uopo utilizzabili esistono e sono state già accantonate in Bilancio”.

Poi ancora la proposta per chiudere altra vicenda relativa alla voce ‘Accordo crediti pregressi in contenzioso con adozione di addendum contrattuale’.

Per consentire all’intero Comparto socio-sanitario di ripartire è assolutamente necessario – dichiarano i dirigenti – realizzare le condizioni di uno STOP generalizzato al contenzioso legale che, come ben noto, in presenza di soccombenza della P.A., trasferisce ingenti debiti fuori bilancio all’attenzione della Corte dei Conti. Al tempo stesso operare ad una deflazione del succitato contenzioso significa stabilizzare e normalizzare l’intero settore del privato accreditato. Come? Utilizzando lo strumento dei contratti integrativi quali addendum ai tetti di spesa del biennio 2018/19 e da quest’ultimi ripartire per superare l’attuale condizione di diffusa precarizzazione del Comparto”.