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Aperte o chiuse, le scuole restano uno dei temi più scottanti per il Governo. Chiedere, in caso di dubbi, a Lucia Azzolina. Il Ministro dell’Istruzione si è sempre battuto per mantenere aperti gli istituti, dovendosi però arrendere davanti alle ordinanze delle singole Regioni. Perse le battaglie, la Azzolina non è intenzionata a perdere la guerra, portando dati in supporto alla propria ‘crociata’.

L’apertura della scuola non comporta rischi, semmai il rischio è la chiusura della scuola“, ha dichiarato questa mattina il Ministro dell’Istruzione a Rtl, “tutti gli studi concordano sul fatto che l’apertura delle scuole non ha avuto una parte determinante sull’aumento dei casi in generale e ci sono evidenze che riguardano l’età scolare: ci si contagia molto meno tra i bambini piuttosto che tra gli adulti“.

L’obiettivo dichiarato è uno soltanto: “Sarò veramente soddisfatta quando tutti i ragazzi, soprattutto quelli delle superiori, potranno tornare in classe, ma dobbiamo osservare la curva dei contagi e attendere che si stabilizzi. Credo ci sarà un ritorno graduale, bisogna essere sempre prudenti, fondamentale è che le limitazioni attuali siano temporanee; sto lavorando per evitare ulteriori limitazioni a livello locale. Purtroppo questo è un Paese in cui il ministro non può decidere su chiusure e aperture mentre altre autorità possono farlo. Non faccio altro che telefonare e provare a parlare con tutti nel massimo rispetto, per far sì per ora che non ci siano altre chiusure e nelle prossime settimane, in modo graduale, che si possano riportare gli studenti delle superiori a scuola. Non mi sento di dare una data, sono settimane delicate, spero che con tutte le chiusure si possa rallentare la curva e pensare a un ritorno graduale a scuola“.

C’è un regionalismo delle diseguaglianze in questo momento: alcuni bambini vanno a scuola in zone rosse e altri non ci vanno anche se non in zone rosse. Credo il problema sia culturale: la scuola è sempre stata trattata come la Cenerentola del Paese sotto tutti i punti di vista, anche dei tagli; oggi questo sta cambiando, anche in legge di bilancio e anche dal punto di vista dell’attenzione delle famiglie, degli studenti, dei media“, ha proseguito Lucia Azzolina, “nel Recovery Fund ci sono diversi progetti, in primis sull’edilizia scolastica, per mettere a posto le scuole e costruirne di nuove, gli ambienti di apprendimento non sono secondarie, sono importanti per fare una didattica diversa che non sia la lezione frontale che gli studenti non amano più di tanto, poi ci vuole la formazione del personale scolastico tutto. Altro progetto riguarda gli Its“.

Altro tema cruciale dei prossimi mesi sarà l’esame di maturità 2021: “So che gli studenti pensano agli esami di maturità, vedremo nei prossimi mesi: posso dire che l’anno scorso, quando dovevamo decidere come fare l’esame di maturità, abbiamo coinvolto gli studenti, molte loro proposte, che erano molto mature, le abbiamo accolte; assicuro che non prenderemo alcuna decisione senza coinvolgerli“.