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Caserta – Dramma alla Reggia di Caserta dove una donna residente a Napoli, la 44enne Mirta Rem Picci, architetto, si è tolta la vita gettandosi da una finestra posta al terzo piano nella parte del complesso che ospita gli uffici della Sovrintendenza, della Direzione Museale, e la biblioteca; il corpo è precipitato nel secondo cortile interno della Reggia. Già altre volte la donna si era recata presso la biblioteca della Sovrintendenza per svolgere delle ricerche. Questa mattina si è presentata all’ufficio pass della Sovrintendenza, posto a pian terreno; dopo aver fatto il tesserino per recarsi in biblioteca, è entrata in ascensore per raggiungere il terzo piano. Uscita sul grande atrio che porta verso gli uffici amministrativi, è stata vista da un custode mentre parlava a telefono. La 44enne non ha imboccato la strada verso la biblioteca, ma si è diretta verso una finestra, che probabilmente era aperta, ha scavalcato e si è gettata; il custode ha provato a bloccarla ma non c’è stato nulla da fare. Sul posto poco dopo è giunto un mezzo del 118, polizia e carabinieri. Sotto choc il direttore della Reggia Mauro Felicori e tutto il personale. “Siamo tutti toccati e commossi per la tragedia – dice Enzo Zuccaro dell’ufficio stampa della Direzione della Reggia – e lo è specialmente il nostro collega che l’ha vista cadere, per il quale siamo stati costretti a chiamare il 118. Sembra che nessun turista l’abbia invece notata mentre si suicidava”. Nell’atrio dove c’è la finestra del suicidio, fino ad un anno fa, c’era una postazione fissa con i custodi (uno la mattina, due il pomeriggio), che controllava gli accessi e che nessun visitatore esterno potesse avvicinarsi alle finestre. Il dipendente e sindacalista della Reggia Carmine Egizio dice che “probabilmente se la postazione fosse stata ancora lì la tragedia di oggi si sarebbe potuta evitare”.